Capitoli

  1. La favola di Emis Killa: dai localini con gli impianti rotti e quattro gatti sotto al palco all’evento con 25mila fan. Il racconto della festa per i 15 anni di carriera
  2. I GRAFFITI PER CELEBRARE IL MURETTO
  3. EMIS KILLA APRE IL PARCO DEI DIVERTIMENTI
  4. "L'UNICO A CAPIRE GLI SCAPPATI DI CASA DI NAPOLI"
  5. EMIS E LAZZA COME LEÃO E THEO HERNÁNDEZ
Musica

La favola di Emis Killa: dai localini con gli impianti rotti e quattro gatti sotto al palco all’evento con 25mila fan. Il racconto della festa per i 15 anni di carriera

L’evento, iniziato con una sessione di graffiti da parte di alcuni tra i migliori writer d’Italia, è proseguito poi con una gara di freestyle e si è concluso con un maxi-concerto

Passare “dai locali in periferia con gli impianti rotti e quattro gatti sotto al palco” a fare concerti, come quello di ieri sera, con 25mila spettatore. Il passo non è breve, tutt’altro. D’altronde che gusto ci sarebbe ad avere tutto e subito? Lo sa bene anche Emis Killa che, per celebrare i suoi 15 anni di carriera da rapper, ha organizzato assieme al suo team un concerto che ripercorre tutte le tappe di un percorso che ha raggiunto il culmine proprio ieri sera, durante la sua esibizione a Milano (Rho Fiera).

Doveva essere “una festa per celebrare quindici anni di carriera, che partono dai mixtape online e arrivano agli album multiplatino. Dalle birrerie di paese al Forum. Dalle gare di freestyle a EM15”. L’evento, iniziato con una sessione di graffiti da parte di alcuni tra i migliori writer (i graffitari) d’Italia, è proseguito poi con una gara di freestyle durata un’ora e mezza. Un’atmosfera, creata e studiata a tavolino da Emis, per far vivere sulla pelle dei più giovani ciò che tutt’ora rappresenta la cultura hip hop. Un’arte, o meglio, uno stile di vita che fin da ragazzino hanno trasportato Emis Killa.

“Ho deciso di fare un tributo alla situazione hip hop per nostalgia”, aveva dichiarato il rapper di Vimercate, spiegando inoltre di essersi “avvicinato all’hip hop grazie al rap. C’era un mio amico che stava ascoltando un pezzo di Bassi Maestro e Fabri Fibra e fu il mio primo contatto vero con l’ambiente”.