“Tenete fuori la tecnologia dalla portata dei bambini al di sotto dei due anni”. L’Agenzia per la salute pubblica svedese esorta i genitori a non esporre i piccoli agli schermi tv e ai dispositivi elettronici. “Da troppo tempo gli smartphone e altri dispositivi sono diventati onnipresenti nelle vite dei nostri figli”, ha affermato il ministro della salute pubblica svedese Jakob Forssmed.

Negli ultimi anni l’Agenzia ha condotto alcuni studi che dimostrano come l’eccessivo tempo trascorso davanti agli schermi possa compromettere nel lungo periodo il sonno e portare a sintomi depressivi a alla perdita di attenzione per il proprio corpo. È altresì raccomandabile che i dispositivi elettronici siano spenti e lasciati fuori dalle camere da letto durante la notte.

La comunità medica svedese concorda sul fatto che nonostante i dispositivi digitali possano offrire informazioni utili e intrattenimento, il cervello di un bambino non è maturo a tal punto da trarne beneficio ma anzi, al contrario, l’uso eccessivo di tali strumenti può generare un impatto negativo sullo sviluppo.

L’Agenzia ha rivolto inoltre una serie di raccomandazioni anche per i minori di 18 anni: “Gli adolescenti tra i tredici e i sedici anni trascorrono in media sei ore e mezza al giorno davanti a uno schermo, al di fuori dell’orario scolastico”, ha dichiarato Forssmed. “Questo lascia poco tempo per le attività di gruppo, per le attività fisiche e per un sonno adeguato”, ha aggiunto il ministro, che ha evidenziato come la Svezia stia vivendo una “crisi del sonno”.

Ulrika Ådén, presidente della Swedish Paediatric Association, ha rimarcato alla SVT il fatto che siano stati condotti innumerevoli studi sul tempo trascorso davanti allo schermo in correlazione a più fattori, come lo sviluppo del linguaggio, e per questo l’organizzazione ha ritenuto opportuno condividere i risultati con i cittadini. Dopo aver fatto un brusco dietrofront sull’uso dei tablet a scuola e in linea con una politica volta alla tutela dei bambini, al momento il governo svedese sta valutando la possibilità di vietare l’uso dello smartphone nelle scuole primarie.

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