“A un certo punto ho rischiato anche di non arrivare alla fine della gara. Pioveva per tutte, ma la pedana era scivolosissima e sappiamo tutti che non è la mia specialità. Avrei potuto fare di più, come già fatto in allenamento, ma l’allenamento non conta. Non sono riuscita a vendicare l’argento di Tokyo, spero di farlo nel peso perché è la gara a cui tengo di più. Mancano due giorni, ma intanto mi godo questo argento e lo dedico a tutti quelli che ci seguono da casa, ma anche a chi mi ha portato fino a qui, come la mia fisioterapista Debora”. Queste le parole di Assunta Legnante, medaglia d’argento nel lancio del disco categoria F11 alle Paralimpiadi di Parigi. “Una cosa è sicura: voglio andare a Los Angeles perché non ho mai visto gli Stati Uniti. Nel caso, lancerò in carrozzina”. Come a Tokyo, Legnante replica la seconda posizione. L’azzurra ha ottenuto il secondo posto con la miglior misura della sua stagione a 38.01. Oro alla cinese Zhang con 39.08 e bronzo all’altra cinese Xue con 37.67. L’azzurra ha lanciato a 38.01, superata solo dalla cinese Liangmin Zhang (39.08).

La sua storia
Una tra le atlete più esperte e conosciute alle Paralimpiadi, a 46 anni Assunta Legnante non smette di stupire: due ori a Londra 2012 e Rio 2016, e un argento a Tokyo nel 2021. E ora il secondo posto a Parigi. A causa di un glaucoma – una malattia cronica progressiva che colpisce il nervo ottico – Legnante nel 2009 diventa cieca. La sua carriera paralimpica comincia tre anni più tardi. E da allora, non ha più smesso di vincere.

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