È stata emessa una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per Ilkhomi Sayrakhmonzoda, presunto affiliato allo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS-K) arrestato dalla Digos a Roma l’8 aprile scorso. Concorso in riciclaggio di autovetture di lusso e fabbricazione di documenti falsi le accuse contestate all’indagato. Ad aprile lo stesso Sayrakhmonzoda, su cui pendeva un mandato di cattura internazionale diramato dal Tagikistan, aveva cercato di attraversare dal Belgio la frontiera italiana sotto falso nome come cittadino ucraino.

Sulla base di un’analisi condotta dagli investigatori della Digos sul suo telefono il 32enne, secondo gli inquirenti, è coinvolto in un giro di riciclaggio di auto di lusso. Secondo quanto emerso, le vetture in questione sarebbero state noleggiate dal tagiko e da altri soggetti che dichiaravano poi di averne subito il furto. In un secondo momento le auto venivano invece, secondo la procura di Roma, rivendute solo dopo essere state reimmatricolate con documenti falsificati in Est Europa, in particolare in Turchia.

Key Evidence – Vehicles” il titolo della gallery ritrovata sul telefono dell’imputato con all’interno 19.400 file contenenti foto e informazioni di veicoli di cui 17, la maggior parte dei quali con targhe iniziali italiane, sono stati segnalati nella banca dati intergovernativa europea. Al momento seppur stimato, il valore del business avviato dall’uomo e da altri individui non è ancora stato individuato, ma resta alta l’attenzione delle autorità giudiziarie italiane ed europee soprattutto se considerato che i proventi di questo grande affare potrebbero servire a finanziare la cellula terroristica a cui Sayrakhmonzoda parrebbe essere affiliato. Il Tagikistan infatti, nel 2014 ha diramato un mandato di cattura internazionale nei suoi confronti perché lo ha accusato di essere affiliato all’Isis siriano che, tra il 2014 e il 2019, ha combattuto contro il regime autoritario di Bashar al-Assad.

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