Continuano a cadere pezzi nei posti chiave della politica e dell’amministrazione ucraina. Nella mattinata di martedì è stato licenziato il numero due dell’Ufficio anticorruzione, Gizo Uglava, e nel pomeriggio le defezioni sono diventate ben quattro: tre ministri si sono dimessi dal loro incarico anche se, nel momento in cui si scrive, non è stato ancora chiarito il motivo dietro alla loro decisione. E il portavoce del partito del presidente fa sapere che Volodymyr Zelensky annuncerà mercoledì un ricambio di “oltre il 50%” del suo esecutivo. “Come promesso, già questa settimana ci si può aspettare un grande cambiamento nel governo. Più del 50% dei membri del consiglio dei ministri subirà dei cambiamenti”, ha dichiarato il portavoce David Arakhamia su Telegram. “L’elenco definitivo sarà determinato nella riunione del 4 settembre. Vi preghiamo di seguire solo le notizie ufficiali”, ha aggiunto. E secondo Ukrainska Pravda, che cita fonti dell’ufficio del presidente, il rimpasto potrebbe coinvolgere anche il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, che potrebbe essere sostituito dal primo vice ministro degli Esteri Andrei Sibiga.
I tre esponenti del governo che hanno presentato le dimissioni sono, nello specifico, il ministro responsabile della supervisione della produzione di armi durante la guerra, Oleksandr Kamyshin, in carica dal marzo 2023, e anche consigliere del presidente, il ministro della Giustizia Denys Maliuska e il ministro dell’Ambiente, Ruslan Strilets, come ha comunicato il presidente del Parlamento di Kiev. Gli ormai ex membri del governo hanno comunicato la loro decisione in una lettera, esattamente come fatto anche dal presidente del Fondo demaniale dell’Ucraina Vitalii Koval.
Sempre martedì è stato invece licenziato anche il numero due dell’Ufficio nazionale anticorruzione ucraino, Gizo Uglava. La decisione è stata motivata con “violazioni delle regole di condotta etica per i dipendenti”. Uglava è indagato per le presunte pressioni esercitate su uno degli informatori che ha rivelato come alcuni funzionari della Nabu avvisavano gli indagati di alto profilo delle indagini avviate su di loro e delle perquisizioni. A maggio la magistratura ha avviato un procedimento per fuga di notizie e l’ufficio anticorruzione di Kiev ha fatto partire due indagini interne sulle presunte pressioni esercitate contro i whistleblower. L’inchiesta sfiora l’entourage del presidente Zelensky. Da maggio, Uglava è sospeso dal servizio, ma non era stato licenziato finora.
Il vice dell’autorità anticorruzione ucraina ritorce l’accusa di pressioni indebite conto il suo capo, il direttore Semen Kryvonos. “Ho fornito materiali indiscutibili che dimostrano l’interesse personale di Semen Kryvonos nel licenziarmi illegalmente”, ha scritto sui social. Nello stesso post, Uglava aggiunge che l’Agenzia nazionale per la prevenzione della corruzione ha avviato un’indagine su sua richiesta anche nei confronti del direttore Kryvonos per presunta violazione della legge anticorruzione.