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“Balena! In Egitto chiavano le ciccione”: vergognosi insulti contro l’influencer Sara Bini. Lei reagisce: “Denuncerò tutti alla polizia postale”

L'appello della travel creator: "Se iniziamo a denunciare in tanti e l'hater di turno sa che 9 volte su 10 la vittima lo denuncerà, magari ci pensa 2 volte prima di scrivere certe cose. Rivoluzioniamo insieme i social"

di Paolo Aruffo
“Balena! In Egitto chiavano le ciccione”: vergognosi insulti contro l’influencer Sara Bini. Lei reagisce: “Denuncerò tutti alla polizia postale”

35.000 follower su Instagram e più di 271 mila ‘mi piace’ su TikTok. Lei è Sara Bini, meglio conosciuta come “Love is in the airport”, travel creator romana. Il suo motto è “ti faccio innamorare del mondo e poi ti aiuto a visitarlo”. Sui propri social, infatti, porta la community in giro per il mondo (virtualmente). Viaggia, racconta e si racconta. Sorridente, positiva e con tanti aneddoti curiosi riguardanti la natura e la biodiversità.

L’ODIO CORRE SUI SOCIAL – Il suo profilo Instagram irradia serenità e forse è anche questo che deve dare fastidio ai tanti haters che sanno solo giudicare e diffondere odio. “Li denuncerò”, ha assicurato Sara che, di recente, è stata vittima di body shaming. Lo scorso 20 agosto ha pubblicato su Instagram un reel del suo ultimo viaggio in Egitto. Nel video – attualmente 2.6 milioni di visualizzazioni -, Sara si mostrava in costume tra le acque cristalline dell’Egitto, elogiandolo per la bellezza (scrivendo per esempio: “Se amate fare snorkeling o immersioni capirete che il mare in Italia è tantissima roba, ma a livello di fondali non può competere con l’Egitto”). Adesso, a distanza di giorni, la travel creator ha deciso di replicare alle numerose e vergognose offese ricevute.

“IN EGITTO CHIAVANO LE CICCIONE” – “Sotto a questo reel che non fa altro che mostrare le bellezze naturali del Mar Rosso – ha scritto lei due giorni fa -, ho ricevuto i commenti più stupidi e cattivi da quando faccio questo lavoro. C’è chi mi insulta perché dice che denigro il mio Paese (ma dove raga? Ve lo fate un giro sul mio profilo prima di commentare?. Chi sostiene, in modo gravissimo, che sono andata in Egitto solo per portarmi a letto gli egiziani; chi ha fatto del body shaming in maniera gratuita e cattiva (queste persone verranno denunciate)”.

In un successivo filmato, l’influencer ha pubblicato i cattivi commenti lasciati sotto al video in questione: “In Egitto chiavano le ciccione, meta obbligata per loro”, “In effetti in Italia non ho visto questi ippopotami”, “Balena spiaggiata”, “Vuoi mettere farsi farcire da bei manganelli egiziani? A proposito, come tutte le turiste, ora hai il tuo fidanzatino egiziano?”, “In Italia le farebbero body shaming. Invece in Egitto ci sarà sempre un ne**o che le dirà: ‘Sciao bela’” e altre offese simili.

“QUELLE PAROLE, UNA MAZZATA” – Lei ha lanciato un messaggio al riguardo: “Il body shaming può fare danni gravissimi: quindi segnala, blocca e denuncia e soprattutto ricordati: sei bellissima così”. Intervistata da Today, Sara ha spiegato che è stato un vero e proprio shock: “Quelle parole mi hanno dato una mazzata, mi hanno destabilizzato. Ho reagito bene, un’altra persona magari non avrebbe avuto la mia stessa forza. Anche per questo voglio che gli haters paghino”.

A nulla sono servite le parole che lei ha speso per difendersi: “Ho provato schifo, soprattutto leggendo cose così esplicite. Ho provato a far notare a queste persone la violenza di certe frasi ma nulla; anzi, mi è stato pure chiesto perché mi stessi offendendo. Come se fosse tutto un gioco”, ha affermato lei. In seguito ha detto che si recherà alla polizia postale, considerando anche che le segnalazioni su Instagram sono servite a ben poco.

“DENUNCIO ALLA POLIZIA POSTALE” – Lo ha scritto lei stessa in un commento di ringraziamento ai fan: “Grazie per il sostegno, ho letto ogni commento ma siete tantissimi e non riesco a rispondere a tutti, ma apprezzo tantissimo. Nei prossimi giorni denuncerò queste persone alla polizia postale e vi terrò aggiornati nelle stories per raccontarvi come si fa e come procede la questione, così da dare l’input anche ad altri di fare lo stesso. Se iniziamo a denunciare in tanti e l’hater di turno sa che 9 volte su 10 la vittima lo denuncerà, magari ci pensa due volte prima di scrivere certe cose. Rivoluzioniamo insieme i social”, l’appello della travel creator 35enne.

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