“Te l’ho detto ieri pomeriggio al telefono e te lo ripeto stamattina. Sono pronta ad applaudirti se la smetti di storpiare la realtà per coprire gente che non merita i tuoi sani valori: lealtà, rispetto, responsabilità”. Nelle sue ormai temutissime storie Instagram, Maria Rosaria Boccia alza ancora il tiro: poco dopo aver pubblicato mail e audio per smentire Gennaro Sangiuliano, si rivolge direttamente al ministro della Cultura, minacciandolo in modo nemmeno troppo nascosto. E fa intendere di averlo sentito ancora lunedì pomeriggio, nel pieno dello scandalo politico sui suoi presunti rimborsi spese e accessi a documentazione riservata ricevuti nell’ambito di varie trasferte al seguito dell’ex direttore del Tg2. “Gradirei non leggere più dichiarazioni inesatte da una persona che stimo e voglio bene” (sic).

Le dichiarazioni a La Stampa – Il riferimento, come si capisce subito dopo, è ai virgolettati apparsi mercoledì in un retroscena pubblicato da La Stampa, che Boccia dice di non voler commentare, ma fa capire di non condividere affatto. Nella ricostruzione del quotidiano torinese, Sangiuliano ammette che tra lui e la donna c’è stata una relazione: ed è questo, spiega, il motivo per cui ha deciso di bloccare la sua nomina a consigliera per i Grandi eventi (che invece, secondo lei, è stata formalizzata). “Aveva il curriculum e le carte in regola per svolgere quel ruolo, ma quando la nostra reciproca stima professionale è diventata un fatto privato, io per primo ho ritenuto di dover fermare tutto. Dovrebbero applaudirmi per questo”.

La smentita sulle prenotazioni – Per quanto riguarda le spese delle trasferte, ha detto ancora il ministro, “ho pagato tutto io con la mia carta di credito personale. Pubblico tutto, ricevute ed estratti conto relativi a tutti i posti in cui siamo stati insieme, da Taormina a Polignano, da Sanremo a Milano”. Le prenotazioni, ha aggiunto, “non le ha fatte la segreteria del ministero, ma io direttamente dal pc o dall’Ipad“. Affermazione, quest’ultima, in apparenza smentita da uno screenshot pubblicato nelle scorse ore da Boccia, che mostra una mail del 15 luglio ricevuta da Narda Frisoni, capo segreteria del ministro, con oggetto “voli Sangiuliano/Boccia” e in allegato alcuni file pdf nominati “carta d’imbarco Sangiuliano” e “carta d’imbarco Boccia“.

L’auto blu? “Così fan tutti” – Sulle accuse di aver messo a disposizione della donna l’auto blu, invece, il ministro si difende così: “Non è un’auto blu ma un’auto con tutela dei carabinieri, che devo usare per ogni spostamento per ragioni di sicurezza. Lei ci è salita sempre e solo con me, mai da sola. Sempre per brevi tragitti, magari verso la stazione”. E chiama in causa i suoi colleghi nel più classico dei “così fan tutti“: “Cosa credete che facesse Salvini con la Isoardi (Elisa, sua ex compagna, ndr)? E poi con la Verdini (Francesca, attuale fidanzata, ndr), anche prima di stabilizzare la loro relazione? E Franceschini con la De Biase (Michela, deputata Pd, ndr), prima che diventasse sua moglie?”.

Le “scuse” a Salvini – Il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, però, non deve aver preso bene l’accostamento. E così, come se non avesse già abbastanza guai, Sangiuliano è costretto a una precipitosa nota di aggiustamento: “Con riferimento alle dichiarazioni riportate questa mattina dal quotidiano La Stampa, nel riaffermare tutta la mia stima e amicizia nei confronti del vicepremier Matteo Salvini, noto con rammarico che un mio ampio ragionamento sull’obbligo che noi abbiamo di utilizzare per i nostri spostamenti solo auto poste a tutela dell’autorità, per cui chi ti accompagna deve essere con te, è stato travisato. Non era certamente mia intenzione attaccare l’onorevole Salvini, di cui ho massima considerazione e i cui comportamenti da sempre per me sono irreprensibili“.

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