Lei pubblica una mail della segreteria del ministero con le carte d’imbarco in allegato. Ma il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano insiste nella versione fornita ai media e alla premier Giorgia Meloni: “Nemmeno un euro” di denaro pubblico è stato speso per le trasferte di Maria Rosaria Boccia, 41enne influencer campana che si proclama sua consulente, immortalata insieme a lui a vari eventi in giro per l’Italia nel corso dell’estate. Il dicastero del Collegio Romano ha fornito all’AdnKronos documenti che, secondo quanto riporta l’agenzia, dimostrano come i costi dei viaggi siano sempre stati sostenuti da Sangiuliano con la sua carta di credito personale, dagli enti organizzatori, e in un’occasione direttamente da un sindaco. Almeno in un caso, invece, a pagare sarebbe stata la stessa Boccia. Una linea difensiva che però riduce l’intera vicenda a una questione di soldi, tralasciando l’enorme tema di opportunità e sicurezza: la donna si è “imbucata” nel seguito del ministro senza averne titolo, ha realizzato video in giro per i palazzi delle istituzioni e registrato telefonate con funzionari, e potrebbe aver avuto accesso – come lei stessa sostiene – a documenti riservati, in particolare sul G7 della Cultura in via di organizzazione.

Nello specifico, secondo i dati forniti dal ministero – che martedì anche il Fatto ha chiesto di avere senza successo – il 18 giugno alle 14:48 Sangiuliano ha speso 486 euro con la propria carta di credito per il biglietto di Boccia su un volo Ita Airways diretto a Catania: la destinazione finale è il festival Taobuk di Taormina, a cui entrambi presenziano il 22 giugno. Secondo il Mic, in questa circostanza l’imprenditrice ha soggiornato nella città siciliana a proprie spese. Altri 424 euro è costato il volo di ritorno, operato da Aeroitalia, acquistato da Sangiuliano sempre il 18 giugno alle 13:34. Il 15 luglio, invece, il ministro e Boccia sono al Festival del Libro Possibile di Polignano a Mare, in provincia di Bari: la data coincide con quella della mail pubblicata da Boccia e contenente le carte d’imbarco. Nonostante i biglietti provengano dall’indirizzo istituzionale di Narda Frisoni, capo della segreteria del ministro, il dicastero sostiene che il volo Ita per il capoluogo pugliese sia stato acquistato da Sangiuliano a sue spese il 5 luglio alle 15:09, al costo di 759 euro. Per quanto riguarda l’alloggio, invece, gli organizzatori del Festival hanno fatto sapere di aver sostenuto loro le spese.

Anche il Frecciarossa di Trenitalia diretto a Milano, che ha portato Boccia in visita alla Pinacoteca di Brera, sarebbe stato pagato dal ministro con la sua carta di credito: la spesa, effettuata il 31 luglio alle 18.16, è di 258 euro. Caso a sé quello di Riva Ligure, nell’Imperiese: qui è stato direttamente il sindaco, Giorgio Giuffra, a tirare fuori i soldi per trasporti e alloggi. “I sindaci dei piccoli comuni lo fanno spesso. Faccio questo lavoro da dieci anni e so cosa vuol dire gestire con oculatezza la cosa pubblica. Abbiamo poca disponibilità di spesa, e non volevo caricare le casse del Comune. Avere un ministro ospite di una rassegna estiva è un onore e l’occasione di promuovere la nostra città”, ha detto il primo cittadino all’AdnKronos. A Sanremo, pochi giorni dopo, è il Casinò a invitare Sangiuliano a presentare il suo libro su Giuseppe Prezzolini in occasione della rassegna ”martedì letterari”: a quanto sostiene l’agenzia, gli autori e i loro accompagnatori (compresa Boccia) sono stati ospitati dal Casinò.

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