di Francesco Spada

Ma chi c’è, davvero, dietro Matteo Renzi? Cosa, davvero, rappresenta Renzi nella politica italiana?

Possibile che un personaggio inviso, se non odiato, da molti, dopo una serie continua di giravolte senza vergogna, vedi i continui voti a sostegno della destra, e la pretesa di far parte della sinistra; dopo sconfitte palesi, vedi referendum; dopo figure barbine di ogni tipo, vedi la mai rispettata promessa di abbandonare la politica; dopo ripetuti fallimenti, vedi le ultime europee; dopo diverse sconfessioni, vedi il jobs act dichiarato in parte incostituzionale; dopo inopportune prese di posizione, vedi il sostegno di una monarchia repressiva e sanguinaria come quella di Bin Salman in Arabia Saudita, narrata come una grande Rinascimento, sia ancora sulla breccia?

Possibile che un soggetto del genere sia protagonista continuamente di articoli e interviste da parte dei mass media, sia ricercato per conoscerne le opinioni, sia visto come un politico di razza, nonostante a causa delle sue stesse azioni abbia un peso elettorale insignificante? Possibile che un partito come il Pd, per cui sono evidenti i danni di immagine determinati dall’avvicinamento al suo ex segretario, cosi come sono assolutamente probabili le difficoltà con i possibili altri compagni di coalizione, in caso di alleanza con Italia Viva, pensi ancora di allargare le proprie intese ad un individuo che ha più e più volte dimostrato una totale inaffidabilità?

Chi mantiene Renzi a galla? Chi spinge affinché continui ad avere un ruolo?

E se qualcuno lo utilizzasse come freno alla sinistra? E se il ruolo di Renzi fosse, volutamente, quello di scassare sempre, ogni qual volta le cose dovessero mettersi male per una certa fetta di potere? E se si stesse spingendo perché Renzi rientri nella coalizione con Pd, M5S e Avs, proprio per evitare che questa stessa coalizione viri troppo verso sinistra e per farla cadere nel momento in cui dovesse andare oltre il consentito? E se Schlein, non votata dalla classe dirigente del Pd e quindi già vista come incidente di percorso, fosse, in qualche modo, costretta ad accettare Renzi come sentinella a tutela di una serie di poteri che vogliono sia mantenuto lo status quo, senza particolari sconvolgimenti che potrebbero verificarsi con una segretaria meno gestibile e un movimento, i Cinquestelle, da sempre mal digerito da chi si è guadagnato la sua posizione di potere?

Quali sono, realmente, i movimenti che si stanno svolgendo nella politica italiana? Da chi sono influenzati se non comandati? Quanto e quale ascendente hanno gli stati stranieri nel definire il nostro quadro politico? Quanto conta il pericolo che la sinistra salga al potere, e distacchi il paese da un euroatlantismo cieco e sconsiderato? E che peso ha la figura di Renzi in questo scenario?

Sono questioni legittime o campate in aria? Sono dubbi fondati o domande insensate? Io preferisco pormi degli interrogativi, anche se probabilmente a questi non si avrà mai una risposta sicura e veritiera.

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