La supermodella italiana trasferita negli States, Bianca Balti, ha annunciato su Instagram di star riuscendo a vincere la sua dipendenza dal fumo grazie all’ausilio di una terapia centrata sull’ipnosi. “Da 3 settimane non fumo (né tocco alcol e droghe) e sono così incredibilmente fiera di me”, ha scritto ai suoi fan a commento di una foto con sigaretta, a quanto pare risalente a tempi oramai passati. Sempre in quel contesto spiegava l’origine del suo successo personale facendo riferimento al suo ritorno a casa il 4 4gosto per iniziare il percorso di ipnosi che l’ha condotta al traguardo delle 3 settimane di astinenza.
Che l’idea di poter in qualche modo “programmare” l’inconscio proprio o altrui per compiere (o non compiere) determinati gesti abbia affascinato nei secoli gente comune, santoni, sovrani, psicologi è cosa ben nota. Che sia possibile e sicuro, è un altro paio di maniche. “Ci sono effettivamente delle evidenze che avvalorano la possibilità di utilizzare l’ipnosi per combattere le dipendenze – spiega Mario Amore psichiatra e membro dell’esecutivo della SIP – Società Italiana di Psichiatria – però il punto fondamentale è la valutazione globale della personalità, perché su alcune personalità l’ipnosi non solo non è indicata, ma è proprio controindicata”.
“E’ comunque necessario un percorso di preparazione, così da stabilire una relazione terapeutica per spiegare bene il tutto e comprendere meglio la motivazione, il sottofondo e anche se ci sono anche altre dipendenze”. Il contesto sia del singolo individuo che culturale poi possono giocare un ruolo fondamentale sulla stabilità dei risultati e sull’evitare ricadute: “Facciamo il caso – spiega Amore – della dipendenza proprio da fumo legata a fattori culturali, per la quale uno è sempre stato abituato a fumare etc. poi in un contesto di mutamento di clima culturale il problema potrebbe non ripresentarsi più”. “E’ bene ribadire comunque – conclude Amore – che vi possono essere gravi controindicazioni all’ipnosi in personalità patologiche, che possono regredire facilmente, che possono essere molto suggestionabili, o nelle personalità paranoidi, ecco perché è sempre opportuna una valutazione globale precedente il trattamento”.
di Gianmarco Pondrano Altavilla