Capitoli

  1. Dallo sbadiglio in faccia a Torino alla finale di Melbourne: perché Medvedev contro Sinner è sinonimo di grandi battaglie
  2. Lo sbadiglio di Torino: la vittoria provocatoria di Medvedev
  3. Le finali di Rotterdam e Miami: la dimostrazione di superiorità del russo
  4. La vendetta di Sinner: le vittorie a Pechino, Vienna e Torino
  5. Il giorno più bello: Jannik Sinner è campione Slam
  6. L’ultima battaglia: il malessere di Sinner e la vittoria di Medvedev
Tennis

Dallo sbadiglio in faccia a Torino alla finale di Melbourne: perché Medvedev contro Sinner è sinonimo di grandi battaglie

La magnifica rivalità tra il tennista russo e quello italiano si arricchirà di un'altra, incredibile, battaglia: appuntamento a New York, non prima delle 2:30 della notte italiana.

Quella tra Daniil Medvedev e Jannik Sinner non è mai una partita banale. Basta volgere lo sguardo al passato: 12 gli incontri ufficiali, sette quelli vinti dal russo, cinque dall’italiano. Ma non è solo questione di chi ha battuto chi. Affatto. Le loro battaglie hanno spesso rappresentato un momento di svolta per la carriera di […]

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Quella tra Daniil Medvedev e Jannik Sinner non è mai una partita banale. Basta volgere lo sguardo al passato: 12 gli incontri ufficiali, sette quelli vinti dal russo, cinque dall’italiano. Ma non è solo questione di chi ha battuto chi. Affatto. Le loro battaglie hanno spesso rappresentato un momento di svolta per la carriera di entrambi, dallo sbadiglio del tennista russo al primo Slam dell’altoatesino.

E anche la tredicesima segnerà una svolta (si giocherà nella notte italiana tra il 4 e il 5 settembre, non prima delle 2:30). Servirà in primis a Sinner, per scacciare i demoni del passato, quelli del Clostebol, delle leggerezze, delle sentenze e quelli del campo, dove non può entrare niente che possa intaccare la sua determinazione, tanto meno le parole di coloro che tanto amici, come detto proprio dall’azzurro, non lo sono.

Il match contro l’italiano sarà importante anche per Medvedev, che aveva spezzato il dominio di Sinner ai quarti di Wimbledon, è vero, ma in che modo? Nulla da togliere al numero 5 al mondo, la sua vittoria è stata meritata e questo è insindacabile. Ma sarebbe anche scorretto non citare il malessere accusato dal tennista nativo di San Candido. Se l’italiano fosse stato al pieno delle forze quella partita sarebbe finita comunque con la vittoria del russo? Non lo sapremo mai. Ma Medvedev vuole spazzare via ogni dubbio e sconfiggere un Sinner che sembra essere tornato al 100% della forma.

E sarà importantissimo, infine, per entrambi. Perché senza Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, eliminati rispettivamente al secondo e al terzo turno del torneo, chi vincerà la battaglia, che sia Sinner o Medvedev, sarà automaticamente il favorito per vincere lo Slam americano.

Ma non è la prima volta che una loro partita assume un peso specifico non indifferente: dalla partita delle Finals al crocevia di Pechino, dalla vendetta di Torino alla prima finale Slam da avversari. A poche ore dal loro tredicesimo incontro, riavvolgiamo il nastro dei ricordi e riviviamo insieme alcuni di quei momenti.