Il titolo Nvidia è andato a picco a Wall Street nella seduta di martedì: con una perdita di quasi il 10%, il colosso dei chip e delle schede video diventati cruciali per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale ha lasciato sul terreno quasi 280 miliardi di dollari di capitalizzazione. Una nuova correzione, dopo i crolli di inizio agosto, su cui hanno pesato i risultati trimestrali e le stime per il trimestre in corso, digerite meglio dagli investitori durante il fine settimana lungo del Labor Day.

In più nella serata italiana si è saputo che l’Antitrust Usa ha acceso un faro su Nvidia e altri chipmaker per capire se stanno abusando della propria posizione di forza allo scopo di limitare la possibilità dei clienti di ricorrere ad altri fornitori. Il Dipartimento di Giustizia, che aveva già precedentemente sottoposto a Nvidia dei questionari, ha ora inoltrato la richiesta legalmente vincolante (subpoena) di fornire una serie di informazioni, riferisce Bloomberg. “Nvidia vince per merito, come riflesso nei nostri risultati e nel valore per i clienti, che possono scegliere qualsiasi soluzione sia per loro migliore”, ha commentato all’agenzia americana il colosso dell’IA.

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