C’è chi ne ha fatto addirittura materia da gare. Per il resto della popolazione mondiale è qualcosa di normale, da tenere, per quanto possibile, educatamente celato: il rutto. Ma se si presenta alla bocca in continuazione può essere indice di una dieta disordinata o addirittura di patologie ed è opportuno, nel caso arrivi a disturbare le funzioni di vita quotidiane, rivolgersi ad un professionista medico competente.

Per esaminare la relazione tra il tasso di disturbi del rutto, le comorbilità e gli stili di vita in Giappone, un team di ricerca guidato dal professor Yasuhiro Fujiwara della Graduate School of Medicine dell’Università Metropolitana di Osaka ha condotto un sondaggio web su 10.000 adulti.

Ricerche internazionali hanno riportato che circa l’1% degli adulti soffre di disturbi da eruttazione eccessiva, ma la percentuale specifica in Giappone e i fattori coinvolti non erano noti ai professionisti medici. I risultati del nuovo studio pubblicato su The American Journal of Gastroenterology hanno mostrato che l’1,5%, ovvero 151 persone, soffriva di disturbi del rutto. La situazione era più diffusa tra gli uomini, gli alcolisti e chi faceva utilizzo di antiacidi.

Inoltre, è stato scoperto che la presenza di malattie gastrointestinali, il mangiare fino a sentirsi sazi e una frequenza di masticazione estremamente bassa o alta erano significativamente associati allo sviluppo di disturbi del rutto. Al contrario, un elevato consumo di bevande gassate non aveva alcuna associazione.

“Il problema dei disturbi da eruttazione è che richiedono molto tempo per essere curati e sono gestiti solo in un numero limitato di strutture mediche – ha affermato il professor Fujiwara -. In futuro, la valutazione del numero di volte in cui una persona mastica e gli effetti di migliori abitudini alimentari nei pazienti con disturbi da eruttazione forniranno un’opzione di trattamento che i pazienti potranno eseguire da soli”.

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