Cupra issa le vele e con il nuovo Suv Terramar punta al mezzo milione di auto commercializzate l’anno. Un obiettivo importante e ambizioso, legittimato dalle 700.000 unità di auto vendute nei primi sei anni anni di vita, dal 2018 in poi. Con Cupra, ha spiegato l’amministratore delegato Wayne Griffths, protagonista del lancio dell’inedito marchio assieme all’allora numero uno Luca de Meo e ad Antonino Labate, è stata assicurata la sopravvivenza anche a Seat, della quale aveva rappresentato una “costola”. I numeri, ma soprattutto i margini di Cupra, dovrebbero essere quelli in grado di proiettare il gruppo spagnolo nel futuro.

Il nuovo Suv ammicca alla vela perché debutta a Barcellona in occasione della Coppa America, alla quale è dedicata anche una serie limitata di 1.337 esemplari, e della quale il costruttore è sponsor. È forse l’ultimo nuovo modello con motori a combustione, a meno che il raffreddamento del mercato elettrico non si trasformi in congelamento. A partire da novembre la Terramar arriva anche in Italia, dove sarà a listino da 42.250 euro nella sua declinazione mild hybrid da 150 Cv.

Le altre varianti sono la turbo benzina equipaggiata con il duemila TFSI da 265 Cv a trazione integrale (da 53.700 euro) e il top di gamma, la eHybrid, che monta il sistema plug-in di nuova generazione accreditato di una percorrenza in elettrico di 100 chilometri. È basata sull’unità da 1.5 litri abbinata a quella elettrica e alla batteria da 19.7 kWh di capacità di netta (fino a 50 kWh per la ricarica a corrente continua): eroga 272 Cv. Le due versioni più potenti sono quelle proposte nella serie esclusiva con design dedicato, a partire da 57.000 e 59.550 euro.

La Terramar arriva dopo la Tavascan (un Suv solo elettrico) e prima della Raval (una compatta esclusivamente a zero emissioni) e porta Cupra in un segmento di mercato che strizza l’occhio ad una più ampia platea di automobilisti. “La Terramar rappresenta la prossima fase del nostro percorso di crescita”, conferma Wayne Griffiths, il Ceo di Cupra.

Nella gamma la sola Tavascan è più grande, ma con i suoi 4,52 metri di lunghezza, 2,68 di passo e 602 litri di capacità del bagagliaio la Terramar offre garanzie di flessibilità in termini di spazio e di utilizzo. Meno “coraggioso” dal punto di vista estetico (ma i gusti sono una questione molto soggettiva), il Suv insiste su linee muscolose, ma non aggressive, con cerchi generosi, da 19 o 20”. In ogni caso distintive: “Per alcuni, il design segue la funzionalità, per noi segue le emozioni”, assicura Griffiths.

L’abitacolo è stato sviluppato per legittimare le aspirazioni sportive (“la dinamica di guida è stata molto curata”, ha anticipato Pierantonio Vianello, numero uno del gruppo spagnolo in Italia) con un cruscotto virtuale, uno schermo multimediale da 12.9” e una digitalizzazione spinta.

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