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Ucraina, avanti col rimpasto: tra i partenti Kuleba, ministro degli Esteri. Zelensky: “Energie nuove”. Il Parlamento boccia due dimissioni

La più eclatante è quella di Dmytro Kuleba al vertice della diplomazia. Ma il rimpasto di governo in corso in Ucraina va ben oltre la probabile sostituzione del ministro degli Esteri e riguarda tutti gli apparati strategici per un paese in guerra: industrie strategiche, informazione, giustizia, infrastrutture energetiche. “Oggi abbiamo bisogno di nuove energie – ha detto Volodymyr Zelensky – e questi passi sono legati al rafforzamento del nostro Stato in diverse direzioni. La politica internazionale e la diplomazia non fanno eccezione”.

Nelle ultime 24 ore la Verkhovna Rada, il Parlamento di Kiev, ha ricevuto le lettere di dimissioni del vice primo ministro e ministro per la reintegrazione dei territori temporaneamente occupati Iryna Vereshchuk, del vice primo ministro per l’integrazione europea ed euro-atlantica Olha Stefanishyna, del ministro per le industrie strategiche Oleksandr Kamyshyn, del ministro della Giustizia Denys Maliuska, del ministro per la protezione ambientale e le risorse naturali Ruslan Strilets e del ministro degli Affari esteri Kuleba. E l’Assemblea ha votato su alcune di esse.

In aula il secondo avvicendamento più importante tra quelli annunciati ha subito un primo stop: il Parlamento ha respinto le dimissioni di Iryna Vereshchuk, vice primo ministro e ministro per il Reinserimento dei territori temporaneamente occupati: solo 214 parlamentari sui 226 richiesti, riporta Ukrinform, hanno votato a favore del passo indietro da lei stessa annunciato ieri sera. Stessa sorte per le dimissioni presentate dal direttore del Fondo del demanio, Vitaly Koval, mentre ha approvato le dimissioni di Kamyshyn, Maliuska, Strilets e Stefanishyna. Su quelle di Kuleba, invece, la Rada ha rinviato il voto ai prossimi giorni.

Intanto i media ucraini pubblicano articoli sui possibili avvicendamenti. Secondo Rbc Ukraine, alla guida degli Esteri Kuleba sarà sostituito da uno dei vice capi dell’ufficio del presidente, Andrii Sybiha, e potrebbe diventare ambasciatore ucraino a Bruxelles. Sybiha è un diplomatico di lungo corso che ha prestato servizio come ambasciatore in Turchia e in Polonia.

Un altro vice capo dell’ufficio del presidente, Mykola Tochytskyi, sarà nominato ministro della Cultura e della politica dell’informazione. Al posto del titolare delle Industrie strategiche Oleksandr Kamyshin verrà nominato uno dei suoi vice, molto probabilmente Serhiy Boyev, ma circola anche il nome di Herman Smetanin, attuale capo di Ukroboronprom, società pubblica controllata dal Gabinetto dei ministri che riunisce numerose imprese del settore della Difesa.

Secondo Rbc Ukraine Olga Stefanishyna assumerà la carica di ministro della Giustizia al posto di Denys Malyusyka. Svitlana Grynchuk, attuale viceministro dell’Energia, sarà nominata al posto di Ruslan Strilets al dicastero dell’Ecologia. La poltrona vacante del capo del ministero delle Politiche agrarie, invece, dovrebbe essere assunta dal capo del Fondo del demanio, Vitaly Koval, e Matviy Bidny dirigerà il ministero dello Sport.

Non vi è certezza su chi ricoprirà le cariche di capo del ministero delle Regioni e del ministero delle Infrastrutture, né se queste due strutture esisteranno separatamente o saranno uniti come prima. Per ora l’opzione prioritaria è la nomina di Oleksiy Kuleba, vice capo dell’ufficio del presidente, a capo del ministero delle Regioni. In ogni caso, secondo le fonti, il primo ministro Denys Shmyhal manterrà la poltrona.

Da lunedì, poi, sono in corso altri licenziamenti di alto profilo. Il 30 agosto, il presidente Volodymyr Kudrytskyi, era stato destituito con la maggioranza dei voti del consiglio di sorveglianza di “Ukrenergo” società energetica nazionale, con l’accusa di “mancata attuazione” degli ordini arrivati da Kiev e “di una scarsa protezione delle strutture” dell’azienda dagli attacchi russi. La formulazione ufficiale è facoltativa. Il membro del consiglio Oleksiy Brecht gestirà temporaneamente l’azienda. Due membri indipendenti del consiglio di sorveglianza, Daniel Dobbeni e Peder Andreasen, hanno protestato riferendo che la decisione è stata “politica“.

La questione energetica è tra quelle in cima all’agenda di Zelensky. “L’autunno sarà estremamente importante per l’Ucraina – aveva detto martedì il presidente ucraino -. E le nostre istituzioni statali devono essere impostate in modo che l’Ucraina ottenga tutti i risultati di cui abbiamo bisogno… Dobbiamo rafforzare alcune aree del governo e sono state preparate le decisioni sul personale“.

E’ stato licenziato anche Gizo Uglav il primo vicedirettore del Nabu, l’ufficio nazionale anticorruzione con l’accusa di aver violato il giuramento di funzionario pubblico e il codice deontologico.

I prossimi mesi saranno cruciali per Zelensky, che cercherà di ottenere maggiore sostegno dall’Occidente – gli Stati Uniti sono vicini a un accordo per fornire a Kiev missili a lungo raggio per gli F-16 che potrebbero colpire in profondità il territorio russo – e riprendere l’iniziativa nella guerra con la Russia, dopo che la sua avanzata nel Kursk sembra aver rallentato. Nelle prossime settimane il presidente ucraino si recherà a Washington, dove spera di presentare un ” piano di vittoria ” al presidente americano Joe Biden, un alleato chiave.