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Caso Sangiuliano, l’intervista del ministro al Tg1 approda in commissione di Vigilanza Rai

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I 20 minuti di intervista al Tg1 (anticipati anche in apertura del telegiornale) del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, arrivano in commissione di Vigilanza Rai. Quella lunga intervista del direttore Gianmarco Chiocchi durante la quale il ministro ha dato la sua versione dei fatti sulla vicenda della (non) collaboratrice Maria Rosaria Boccia, ha infatti scatenato la reazione dura delle opposizioni hanno denunciato “l’uso personalistico” della tv pubblica.

“Sul caso dell’intervista di Gennaro Sangiuliano al Tg1 sono diverse le richieste dei gruppi affinché la questione venga affrontata in commissione di Vigilanza”, ha annunciato la presidente Barbara Floridia sottolineando che convocherà “con la massima urgenza un ufficio di presidenza per affrontare il caso e consentire ai gruppi di intervenire e porre le richieste che riterranno opportune”. La stessa Floridia, senatrice del Movimento 5 stelle, aveva commentato la vicenda in mattinata sui suoi canali social: “È un governo o una soap opera? In che mani siamo? I cittadini non meritano di essere trattati come telespettatori di telenovelas mentre l’Italia va a rotoli”.

“Quindici minuti di intervista a un ministro su fatti sui quali le opposizioni hanno chiesto di riferire in Parlamento non sono altro che un uso privato del servizio pubblico. Questa non è informazione pubblica, è un regime di informazione che mortifica il servizio pubblico ad un uso privato”, avevano commentato i parlamentari del Pd chiedendo la convocazione dei vertici Rai in Commissione di Vigilanza. Anche per Matteo Renzi ha criticato l’intervista: “In un Paese civile un Ministro riferisce in Parlamento, non al Tg1”, ha detto il leader di Italia viva.

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