Mentre il governo Scholz annaspa dopo i risultati delle regionali che in Turingia e Sassonia hanno premiato l’estrema destra, l’economia tedesca non riesce a riprendersi. A due giorni dall’annuncio choc diVolskwagen, che non esclude di chiudere qualche stabilimento in patria, l’istituto di ricerca Ifo ha tagliato le stime sul Pil, portando le previsioni di crescita per il 2024 a zero. Dopo che nel 2023 il Paese era scivolato in recessione. “L’economia tedesca è bloccata in una crisi, con fattori sia economici che strutturali che hanno un impatto negativo. Dopo un calo dello 0,3 per cento l’anno scorso, il Prodotto interno lordo aggiustato per i prezzi registrerà probabilmente quest’anno una stagnazione“, si legge in una nota. La stima è stata rivista al ribasso di 0,4 punti percentuali per quest’anno e di 0,6 punti percentuali per il 2025. “Contrariamente alle aspettative, l’attività industriale e la spesa dei consumatori stanno riuscendo a uscire dalla loro stagnazione solo molto lentamente”, afferma l’istituto, che spera in una “graduale ripresa nei prossimi due anni, con un aumento della produzione economica rispettivamente dello 0,9 percento e dell’1,5 per cento”.
Per quanto riguarda la crisi di Volkswagen, il potente sindacato metalmeccanico tedesco Ig Metall ha aperto alla trattativa con il gruppo sulla necessità di tagliare i costi per evitare l’ipotizzata chiusura di stabilimenti, non rifiutando l’ipotesi di una settimana lavorativa corta che contribuisca a ridurre l’impegno economico del gruppo. C’è sì la previsione di scioperi in ottobre, ma il fatto di non proclamare agitazioni immediate è chiaramente un segnale al dialogo.
Secondo quanto riporta Bloomberg, la leader di Ig Metall Christiane Benner in conferenza stampa ha annunciato: “Siamo pronti a parlare di qualcosa del genere”, cioè una settimana lavorativa di 4 giorni. Si tratta di un’apertura all’amministratore delegato della Volkswagen Oliver Blume, che rischia di non rispettare il patto sindacale che esclude la riduzione di posti di lavoro fino al 2029. Ig Metall è pronta a tenere colloqui con VW prima di quanto programmato, per ora per evitare scioperi.
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La Redazione
Roma, 4 set. (Adnkronos) - Le vicende che affliggono il Governo, aggravato anche dalla gestione dell'affaire Sangiuliano, si intrecciano con il nodo già complesso delle nomine del cda Rai, per le quali la prossima settimana potrebbe essere quella decisiva. Il condizionale è d'obbligo visto che le diverse anime della maggioranza ancora non avrebbero trovato l'intesa definitiva. E finché l'accordo non è ufficializzato ognuno continua a cercare di ottenere risultati migliori.
A quanto apprende l'Adnkronos, nei corridoi di Viale Mazzini si respira un'atmosfera di strana calma. Qualcuno la definisce "di grande attesa". Il 'mood' in sostanza è: "Agosto è sempre stato un mese particolare per la politica, il mese delle dichiarazioni e dei gossip, a settembre si ricomincia l’attività parlamentare e si passa dalle parole ai fatti e alle proposte concrete, e si ritorna con la necessità di rispettare un’agenda fittissima e di rispettare i tempi, quindi i temi che occupano le pagine estive vengono superati dall'attività concreta". Insomma è il tempo di fare sul serio.
Lo sanno bene in Fratelli d'Italia dove si registra un ottimismo più marcato rispetto ai giorni scorsi, in riferimento al voto alle Camere del 12 settembre: "Non si percepiscono particolari fibrillazioni all’interno della maggioranza o un clima di particolare tensione che mettano in discussione che il 12 si vada a votare compatti", spiegano fonti FdI all'Adnkronos. Si tratterebbe dello scenario più 'spinto', sul quale però grava ancora l'incertezza dei due terzi dei voti in Vigilanza sul presidente, che con ogni probabilità sarà Simona Agnes in quota Forza Italia.
Di tutt'altro avviso l'opposizione. "Dobbiamo restare compatti, abbiamo chiuso un provvedimento unitario tra tutti i partiti prima della pausa estiva e ora dobbiamo mantenere compattezza", dicono all'Adnkronos fonti del Partito Democratico. Che spiegano che "non c'è stata ancora una ripresa della discussione circa i nomi da candidare".
Maurizio Gasparri, presidente dei senatori forzisti e membro della vigilanza Rai, dal canto suo ribadisce la posizione del suo partito: "Ci deve essere l'accordo globale, sia con la maggioranza che con le opposizioni -spiega all'Adnkronos-. Sull'Aventino ci si va con tutti i sodali. Io mi auguro prevalga la volontà di un'intesa, e confido ci sarà, se non c'è ognuno prenderà le sue decisioni".
Roma, 5 set. (Adnkronos) - "Questo governo si sta confermando la peggiore destra mai avuta in Italia, ora, sotto la scusa di garantismo, si vuole mettere il bavaglio ai giornalisti e i bastoni tra le ruote ai magistrati. Il nuovo bavaglio, approvato in sordina dal consiglio dei Ministri, mette a rischio la libertá di informazione impedendo la possibilità di pubblicare liberamente il testo delle ordinanze di custodia cautelare. Una maniera come un’altra per far pagare il ‘caso Toti’ a stampa e magistratura, come se la responsabilità di un politico che commette atti contro i suoi doveri sia un problema dei giudici e dei magistrati e dei giornalisti". Cosí il portavoce dei Verdi e Deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.
"La cultura autoritaria di questo governo mostra il volto di una destra intollerante, che mette il bavaglio ai giornalisti, che blocca ogni forma di potere costituzionalmente riconosciuto e che crea un clima soffocante e preoccupante . Il Governo Meloni vuole controllare tutto: dalla Rai, trasformata in TeleMeloni, alla magistratura, fino ai giornalisti. E’ la deriva Orbaniana che noi fermeremo in Parlamento e nelle piazze", conclude.
Roma, 5 set. (Adnkronos) - “Quanto tempo dobbiamo ancora aspettare perchè questa surreale vicenda venga affrontata nelle opportune sedi istituzionali? Il ministro Sangiuliano deve chiarire molti aspetti della sua relazione con la dottoressa Boccia che oggi ha sbugiardato completamente la ricostruzione fatta ieri dal ministro in diretta televisiva". Così la capogruppo democratica nella commissione cultura della camera, Irene Manzi.
"Quanto dichiarato da Boccia è molto grave sia perché parla espressamente di un ministro sotto ricatto sia perché denuncia comportamenti i cui effetti potrebbero aver avuto serie conseguenze sulla sicurezza del g7 cultura. Sangiuliano deve spiegare perché che ha fatto partecipare una persona esterna all’amministrazione a incontri istituzionali in cui venivano affrontate questioni delicate anche legate alla sicurezza del g7. E perché il ministro ha invitato gli uffici del ministero a condividere materiali riservati con questa persona. La misura è colma, siamo allo stillicidio delle istituzioni”.
Milano, 5 set. (Adnkronos) - "Nella mia logica credevo che dopo aver fatto una cosa del genere sarei stato più forte nell'affrontare la mia vita. Avrei voluto fare il volontario in Ucraina e forse dopo questi omicidi sarei stato più libero, avrei affrontato meglio la guerra...". E' quanto emerge nel provvedimento con cui il gip dei minori di Milano ha convalidato l'arresto e disposto il carcere per il 17enne di Paderno Dugnano che ha confessato, domenica scorsa, l'omicidio del fratellino di 12 anni e dei genitori.
"Ho iniziato a desiderare di vivere in libertà durante i mesi estivi. Ero un po' a disagio. Nel vivere quotidianamente mi sentivo estraneo anche con le altre persone. Non ne ho parlato con nessuno. Anche con i miei amici mi sentivo estraneo....E' da questa estate che sto male, ma già negli anni scorsi mi sentivo distaccato dagli altri" aggiunge il minore.
"Forse il debito in matematica può aver influito. Ogni tanto i miei genitori mi chiedevano se c'era qualcosa che non andava perché mi vedevano silenzioso ma io dicevo che andava tutto bene....Percepivo gli altri come meno intelligenti e spesso non mi trovavo bene in certi ragionamenti. Io ritenevo che si occupassero e preoccupassero di cose inutili, vedevano problemi che io non vedevo. Tendevo a distaccarmi rispetto a queste situazioni", si legge ancora.
Milano, 5 feb. (Adnkronos) - "Avevo già pensato di commettere questo fatto. Non è stata un'idea che ho avuto ieri sera...Già la sera prima avevo intenzione di farlo, ma non l'ho fatto perché non ero convinto, non me la sentivo. Il pensiero mi è rimasto durante tutto il giorno, poi alla sera è esploso e l'ho fatto. Ieri sera quando avevo in mano il coltello ho iniziato e da li ho deciso di non fermarmi più perché pensavo che sarebbe stato peggio se mi fossi fermato". Con queste parole, riportate nel provvedimento con cui il gip dei minori ha convalidato l'arresto e disposto il carcere, il 17enne di Paderno Dugnano ha confessato, domenica scorsa, l'omicidio del fratellino di 12 anni e dei genitori.
Un triplice delitto di cui improvvisa una versione finta, addossando l'omicidio del fratello e della madre al padre. Poi, davanti ai magistrati crolla e ammette di aver infierito su tutti i corpi. Un delitto che matura a poche ore dalla festa di compleanno del padre, festeggiato a casa con i nonni, e che viene fatto con "l'unica arma che avevo a disposizione in casa". Una strage dettata da un disagio personale, dall'incapacità di sentirsi parte del mondo, dalla voglia di andare lontano e "cancellare tutta la mia vita di prima".
Eppure i nonni, sentiti come testimoni dai carabinieri, li descrivono come una "famiglia perfetta", con un padre attento all'educazione e una madre che, pur severa con i figli, era molto presente e premurosa, e con i due fratelli che avevano un rapporto "idilliaco". Il minore, che a breve compirà 18 anni, viene descritto come un ragazzo "meraviglioso, bravo, educato, aiutava in casa, faceva sport" con un carattere "riservato, con quasi la tendenza a opprimersi per non turbare l'equilibrio familiare".
Roma, 5 set. (Adnkronos) - “L’Azerbaigian nei giorni scorsi ha stilato una lista di parlamentari del Consiglio D’Europa ‘non grati’ a quel paese e tra questi diversi parlamentari del Pd: Fassino, Orlando, Zampa, Verducci. Oggi la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato a Palazzo Chigi il Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian Aliyev. Durante l’incontro i due presidenti hanno firmato diversi protocolli d’intesa. Alla luce degli atti del governo di quel paese riteniamo grave che Meloni non abbia stigmatizzato la scelta del governo azero, mancando di tutelare i colleghi italiani e per questo motivo presenteremo al Senato una interrogazione al governo del nostro paese”. Così il capogruppo dem in commissione Esteri a Palazzo Madama Alessandro Alfieri.
Roma, 5 set. (Adnkronos) - "Vietare le pubblicazioni delle ordinanze giudiziarie è un ceffone alla libertà di stampa. Il governo ha il tic della censura. Come Partito Democratico staremo dalla parte di chi si oppone alla legge bavaglio. Una democrazia senza libertà di stampa che democrazia è?”. Così Sandro Ruotolo, europarlamentare e responsabile Informazione nella segreteria nazionale del Pd.
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