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“Ho pregato con un’amica dalla Madonna di Trevignano. Scampata a uno stupro a Parigi, un angelo mi ha salvata”: Maria Grazia Cucinotta si confessa

L'attrice ha celebrato il trentennale del film cult "Il Postino"

In occasione dei trent’anni del film cult “Il Postino”, girato con l’indimenticabile Massimo Troisi, Maria Grazia Cucinotta a Il Corriere della Sera ha raccontato di quella esperienza unica: “Mi scelse dai provini. Fu Nathaly Caldonazzo a riferirgli di me. Le sono grata e le voglio bene, anche se non ci parliamo più. Mi tremavano le gambe a stare lì seduta di fronte a lui a leggere un copione. Io poi, che sono dislessica… Mi mancava la preparazione, non avevo alcuna esperienza”. L’attrice ha avuto a che fare con la dislessiada giovane, avevo gli attacchi di panico alle interrogazioni. Non sono cresciuta in un quartiere facile, a un certo punto pensarono che fossi drogata, perché di droga ne girava tanta. Mia madre era disperata. Più collassavo e più passavo per la scema del villaggio”.

Poi il tema si è spostato sulla sua presenza da Gisella Cardia, la veggente della Madonna di Trevignano: “Non ho mai voluto parlare di questa cosa per non fare gossip. Ci accompagnai un’amica. C’erano centinaia di persone e pregavamo tutti insieme, è stato un bel momento di raccoglimento, che apparisse o meno la Madonna. Non ho mai approfondito su Gisella… Avrà delle ‘sensazioni’, non lo metto in dubbio. A me però non importa avere dei segnali, non ne abbiamo bisogno. Penso che siamo tutti in ricerca. L’ho visto con Craig Warwick, con cui dovevamo fare un film (…) mi ha detto che vicino a me ci sono due angeli custodi”.

A detta della Cucinotta proprio un angelo l’ha salvata da un tentativo di stupro: “Ho camminato per anni col gas paralizzante stretto in mano, perché in quei momenti non hai tempo di aprire la borsa. Successe di giorno, a Parigi, era un uomo in giacca e cravatta. Credo proprio ci sia stato l’intervento di un angelo perché cadde mentre mi stava strattonando, così riuscii a scappare. La polizia non fece niente. Ho trasmesso la paura anche a mia figlia, mi dice sempre che le metto l’ansia”.