Continuano a far discutere le modalità di acquisto dei biglietti, anche il Regno Unito ha deciso di indagare. L'eurodeputato a FqMagazine spiega come ha agito in Parlamento
Forse c’eravate anche voi tra le migliaia di fan degli Oasis “in coda” sulla piattaforma Ticketmaster per accaparrarvi almeno uno dei biglietti per le date nel Regno Unito e in Irlanda. Poi il sold out in pochissime ore, sito intasato, utenti che venivano rimbalzati fuori una volta entrati nel sistema, dopo ore di febbrile attesa e soprattutto prezzi arrivati a cifre da capogiro.
E non solo il secondary ticketing si è mosso parallelamente, stavolta in tempi record, rimettendo in circolazione biglietti fino ad un costo di 7mila euro, ma anche dentro Tickemaster stesso si è verificato un fenomeno all’apparenza inspiegabile. Nell’attesa i prezzi sono rincarati fino a 4 volte. Ma cosa è successo realmente? Parliamo del fenomeno del Dynamic Pricing. Non proprio una novità.
Si definisce Dynamic Pricing quando “un venditore non stabilisce un prezzo fisso per il proprio prodotto, ma modifica ciò che addebita in risposta alla domanda”. Quindi in soldoni: più alto è il numero degli acquirenti in quel momento, più la cifra si alza. Un po’ come accade per l’acquisto dei biglietti aerei o le prenotazioni per gli hotel . Ma sulla cultura, in particolare i concerti, le cose cambiano. Infatti il Governo britannico ha puntato il dito contro questa pratica perché, nel caso degli Oasis, si sarebbero violate le normative di regolamentazioni vigenti sia europee che britanniche.
Anche gli eurodeputati del PD Pierfrancesco Maran e Brando Benifei si sono fatti promotori di tali istanze. “È un tema assai dibattuto da tempo in Commissione Europea – dichiara Maran a FqMagazine -. Il Dynamic Pricing esiste e ha parametri precisi con oscillazioni e modalità di vendita concordate. Non capiamo perché per i concerti accadano questi fenomeni che vanno in direzione opposta. Nel caso degli aerei chi acquista un biglietto sceglie autonomamente le modalità di acquisto, il giorno più conveniente, per risparmiare. In questo caso chi acquista un biglietto degli Oasis si ritrova davanti un all’improvviso davanti al monitor un prezzo quadruplicato da 96.50 a oltre 400 euro, dopo ore di attesa. Vogliamo quindi portare il caso in Parlamento e spingere affinché ci sia una regolamentazione ad hoc che sia chiara e lineare anche per i consumatori. È chiaro gli Oasis avranno un impatto importantissimo nelle economie britanniche e irlandesi. Però tra i costi dei biglietti, del pernottamento e dello spostamento per raggiungere il luogo del concerto parliamo di cifre assai importanti per le tasche di un fan”.
“Nel concreto – conclude Maran – vogliamo verificare che il Dynamic Pricing e, ad esempio, il modo in cui è stato applicato da Ticketmaster siano conformi alle normative europee sulla protezione dei consumatori. Ci vuole maggior impegno per introdurre nuove regole per limitare la pratica del ‘Dynamic Pricing’ in Europa per proteggere i consumatori europei da simili pratiche lesive con particolare riguardo all’offerta cultura sportiva e di entertainment”.
Rimaniamo in attesa di una risposta da Ticketmaster in merito.