A Marion Island, isola dell’Oceano Indiano al largo delle coste del Sudafrica, sono arrivate orde di topi predatori. E ora diverse specie di uccelli marini, fra cui il meraviglioso albatros errante (Diomedea Exulans), un meraviglioso uccello la cui apertura alare può arrivare fino a tre metri e mezzo, rischiano l’estinzione. Che fare? Per proteggere le specie aviarie autoctone l’intervento non potrà che essere audace. E anche molto costoso. L’isola sarà infatti bombardata con esche avvelenate. Questo il piano ideato da Mouse-Free Marion Project (letteralmente “progetto per liberare l’isola Marion dai topi”).
Un intervento di conservazione ambientale estremo, ma che sembra essere l’unico in grado di salvaguardare il futuro di una delle più grandi popolazioni mondiali di albatri erranti, classificata come vulnerabile dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn). Un quarto della popolazione mondiale di questo raro esemplare nidifica e si riproduce su questa piccola isola dell’Oceano Indiano. I primi esemplari di topi sono arrivati sull’isola accidentalmente, portati dall’uomo nel XIX secolo. Ma poi, anno dopo anno, decennio dopo decennio, si sono moltiplicati fino a infestarla completamente e a mettere a rischio il futuro degli uccelli marini. Che rischiano di estinguersi proprio per la colonizzazione indisturbata dell’isola da parte dei topi.
Spadroneggiano, devastano i nidi e li utilizzando come rifugi. Secondo il leader ambientalista Mark Anderson, i voraci roditori ora hanno iniziato a mangiare anche gli uccelli vivi. Non solo. “Per la prima volta l’anno scorso – ha dichiarato – è stato riscontrato che i topi si nutrono anche di albatri erranti adulti”. Il fatto è stato subito denunciato a BirdLife South Africa, la principale organizzazione di conservazione degli uccelli del Paese. Secondo l’associazione Mouse-Free Marion Project delle 29 specie di uccelli marini che si riproducono sull’isola, 19 sono a rischio di sparire. Qual è il punto di vista degli ambientalisti? I topi hanno gioco facile contro gli uccelli marini poiché questi ultimi si sono evoluti senza contrastare la presenza di predatori terrestri. In sostanza: sono totalmente incapaci di reagire agli attacchi dei topi.
Il Progetto Marion ha già raccolto circa un quarto dei 29 milioni di dollari necessari per inviare squadre di elicotteri e gettare 600 tonnellate di pellet contenente veleno per topi sull’isola. Il piano è studiato per colpirli nel 2027 in inverno, stagione in cui i topi sono più affamati e gli uccelli, che si riproducono in estate, sono in gran parte assenti. Le esche avvelenate, appositamente studiate per essere appetibili solo per i roditori, sono sicure per l’ambiente e per gli altri animali.
Qualcuno potrebbe pensare: perché non portare i gatti? In passato, prima di arrivare a una soluzione tanto estrema e radicale, si è pensato anche a questo. Risultato? Un doppio disastro: l’introduzione di gatti selvatici ha finito per diventare una nuova minaccia per gli uccelli. Ecco perché il progetto Marion, per quanto impressionante, è sembrato l’unica soluzione.