Moda e Stile

“La Puglia? E’ la ‘Mecca gay'”: le parole di Jacopo Etro al New York Times

In un'intervista al New York Times in cui ha presentato la sua dimora di Matino, in Salento, il creativo ha raccontato del suo legame con questa terra, di come l'abbia scoperta e di come essa sia un luogo dove la comunità LGBTQ+ trova accoglienza e libertà

“La Puglia è la ‘Mecca gay'”. Parola di Jacopo Etro, stilista e figlio maggiore del fondatore dell’omonima casa di moda. In un’intervista al New York Times in cui ha presentato la sua dimora di Matino, in Salento, il creativo ha raccontato del suo legame con questa terra, di come l’abbia scoperta e di come essa sia un luogo dove la comunità LGBTQ+ trova accoglienza e libertà. “Per caso, questa è diventata una Mecca gay“, afferma Etro, mentre sorseggia vino bianco nel suo giardino pugliese. La bellezza delle spiagge, i prezzi accessibili e la possibilità di scegliere ogni giorno il mare più calmo tra Adriatico e Ionio sono solo alcune delle attrattive che la regione offre. Ma c’è di più, secondo Etro. La Puglia, spiega lo stilista, è stata governata per due decenni dalla sinistra, con un presidente, Nichi Vendola, apertamente gay e un attuale governatore, Michele Emiliano, “molto gay-friendly”. Questo clima politico avrebbe quindi favorito un ambiente di tolleranza e inclusività, che ha attirato molti membri della comunità LGBTQ+ da tutta Italia e dall’Europa.

Non solo, Jacopo Etro fa risalire l’apertura mentale dei pugliesi a una sorta di “eredità greca”, risalente alla colonizzazione della regione nell’VIII secolo a.C.: “”È anche a causa degli abitanti, sai? Essendo un po’ greci. Ci sono molte persone bisessuali qui – osserva poi -. Si sposano e poi vanno da una parte all’altra“. Un’affermazione che, seppur provocatoria, sottolinea la fluidità dei rapporti e l’inclusività e l’assoluta assenza di pregiudizi a suo dire peculiare dell’estremo Tacco d’Italia. E proprio Matino, l’antico borgo salentino scelto dal creativo come suo buen retiro, è un esempio emblematico di questa apertura, essendo diventata negli anni una destinazione sempre più popolare tra le persone LGBTQ+. Nel 2018, infatti, Etro ha acquistato insieme al compagno Alessandro Genduso un antico palazzo del centro storico, ristrutturato e arredato dall’architetto Lucia Cataldi.

Jacopo Etro, 61 anni, è il maggiore dei quattro figli di Gerolamo “Gimmo” Etro, fondatore dell’omonima casa di moda nel 1968. Da giovane, Jacopo ha lavorato a fianco del padre, sviluppando nuovi tessuti e motivi iconici come il paisley. In seguito, ha guidato i settori casa, accessori e pelletteria dell’azienda, mentre i suoi fratelli si occupavano di altre aree.