La prima calciatrice italiana nella storia a essere tra le candidate per la vittoria del Pallone d’Oro. E come se non bastasse, l’unica tra calciatrici e calciatori presente nella lista di questa stagione. Manuela Giugliano è il manifesto del calcio femminile del nostro Paese: centrocampista e capitana della Roma, aspetta il 28 ottobre come se fosse Natale per un bambino che deve scartare i regali. Novantuno gol tra club e Nazionale, quindi ora un prestigioso premio che può vedere da vicino. E pensare che fino a qualche anno fa, non poteva che essere un sogno.
La carriera e i numeri
Nata a Castelfranco Veneto nel 1997, la sua carriera in Serie C con la maglia del Barcon è solo un breve passaggio verso qualcosa di più grande che l’aspetta. Predestinata e proiettata sui campi della Serie A, sarà il Pordenone la sua prima squadra (che coincide con l’esordio a soli 16 anni), poi Torres e Mozzanica. La parentesi spagnola con l’Atletico Madrid dura solo qualche mese. In Italia, per ritrovarsi e crearsi un futuro: Verona, Brescia, Milan e Roma. I colori giallorossi e la città eterna non l’abbandonano più. Con ampio stuolo di successi: due scudetti e due Coppa Italia. Piede educato e notevole visione di gioco: sempre stata talentuosa, negli ultimi due anni il vero cambio di marcia. E il premio come miglior calciatrice del campionato non può che essere una naturale e piacevole conseguenza. Oltre il calcio, la passione per i Lego e i tatuaggi: “Ne ho tanti per le vittorie, uno mio e di mio padre, uno dedicato a mia madre, uno a mio fratello e un altro al mio cane”.
Il numero 10 di Roma
Dopo Francesco Totti, il primo numero 10 della Roma a calcare lo stadio Olimpico nei quarti di finale di Women’s Champions League contro il Barcellona. “Indossare la maglia della Roma e soprattutto indossare il numero dieci della Roma, qui a Roma, è talmente importante che tutte le persone credo sognino di farlo”, aveva dichiarato a Rivista Undici. “Un amore nato quattro anni fa quando mai avrei pensato di poter stare bene in una città così grande… invece no! Ora posso gridare al mondo intero di essermi follemente innamorata di tutti voi!”. Ora, dopo i quattro successi in maglia giallorossa, la gioia personale. Forse non vincerà il Pallone d’Oro, ma il solo fatto di esserci deve essere grande motivo di orgoglio.