Un 18enne austriaco armato di fucile ha aperto il fuoco giovedì mattina contro una stazione di polizia nella zona del consolato israeliano e del Centro di documentazione nazista a Monaco di Baviera. Poco dopo è stato ucciso dagli agenti. Gli inquirenti sospettano che avesse organizzato un attentato contro il Consolato generale dello Stato di Israele. L’allarme è scattato attorno alle 9, nel giorno dell’anniversario dell’attentato agli olimpionici israeliani nel 1972, quando terroristi palestinesi uccisero 11 atleti proprio nella città bavarese.
Il ragazzo, di origini bosniache, era noto alla polizia per essere vicino alla scena dell’estremismo islamico. La polizia di Salisburgo, dove viveva, ha fatto sapere che aveva “minacciato i compagni di classe e provocato lesioni personali. E’ stato accusato anche di partecipazione ad un’organizzazione terroristica”. Le autorità sospettavano che il giovane “si fosse radicalizzato dal punto di vista religioso, che fosse attivo online e che fosse interessato a esplosivi e armi”, ha spiegato ancora la polizia. “A seguito della conclusione delle indagini, la Procura di Salisburgo ha ritirato tutte le accuse nell’aprile 2023. L’autorità amministrativa competente ha confermato un divieto di detenzione di armi nei confronti dell’allora 17enne, in vigore almeno fino all’inizio del 2028″.
Il ragazzo ha raggiunto Monaco in macchina e ha aperto il fuoco contro gli agenti di polizia con quello che è stato al momento identificato come un vecchio modello di fucile a baionetta risalente all’epoca delle guerre mondiali. Sotto analisi un video, che mostra probabilmente proprio il ragazzo, vestito con dei pantaloni arancioni, mentre sembra esercitarsi con l’arma.
Il consolato era chiuso per una cerimonia di commemorazione del massacro di Monaco. Quando la persona è stata vista circolare con un’arma, è scattato l’allarme e sono intervenute le forze d’assalto tedesche che hanno ingaggiato uno scontro a fuoco.
L’allarme è rientrato e non ci sono feriti. L’area è sorvolata da un elicottero, ma stando ai media locali non ci sarebbero altri sospetti. “La protezione delle istituzioni israeliane ha per noi la più alta priorità”, ha detto la ministra dell’Interno tedesca, Nancy Faeser, a Berlino. “Ringrazio la polizia per il suo lavoro. Ma non voglio fare speculazioni”.