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Orlando: “Renzi? Non sono interessato ai pentimenti. Serve coerenza, non ti puoi alleare con la destra e dall’altra parte con la sinistra”

“Io mi sono candidato contro Matteo Renzi segretario del partito nel 2017 e sono stato tra quelli che per primi hanno riconosciuto l’errore del jobs act. La stagione di Renzi è stata una edizione tardiva delle terza via, quando nel resto d’Europa si metteva già in discussione. Poi è chiaro che quel frutto fuori stagione ha prodotto una rottura con pezzi della società. Io non sono interessato ai pentimenti, ma sono interessato a una discussione chiara sulle ricette per il futuro”, così Andrea Orlando dal palco della Festa dell’Unità nazionale a Reggio Emilia, rispondendo a una domanda sul leader di Italia Viva, il voto sul jobs act, e il possibile futuro di Renzi all’interno del Campo largo.

“Oggi nel mondo non ci può essere una difesa dei sistemi democratici, se non si introducono alcuni elementi di regolamentazione dei mercati, alcuni elementi di socialismo nei mercati, che è il meccanismo migliore per produrre ricchezza ma non il migliore per produrre felicità”, rimarca ancora l’ex ministro. “Il tema fondamentale, e su questo dovremmo fare la discussione, non sulle interviste estive o le partite di calcio, è: siamo vicini o siamo lontani cose da fare? Se ci si litiga e ci si separa anche su quel terreno la gente ci capisce, se la discussione è ‘mi stai simpatico, antipatico’ non capisce più nessuno. Certo serve anche coerenza, se ti allei da una parte con la destra non ti puoi alleare con la sinistra da un’altra parte, ma questa è la logica basica”, ricorda l’esponente del Pd.