L’ampia eco sugli scioccanti risultati della commissione d’inchiesta sul rogo della Grenfell Tower di Londra, ha forse smosso qualcosa. La vice premier laburista Angela Rayner ha chiesto alle autorità inquirenti del Regno Unito di accelerare i tempi per i procedimenti penali contro i responsabili dell’incendio del grattacielo di Londra andato a fuoco nella notte tra il 13 e il 14 giugno 2017 in cui morirono 72 persone, tra cui anche i due giovani italiani Gloria Trevisan e Marco. Gli esiti del report più grave incendio del dopoguerra in uno stabile residenziale britannico parlano di “disonestà e l’incompetenza” di privati e istituzioni che trasformarono il palazzo in “una trappola mortale”-

L’appello dell’esponente del governo laburista è arrivato appunto dopo la pubblicazione ieri del rapporto sulla strage che poteva essere evitata come emerso dai lavori della commissione d’inchiesta indipendente. Tante le gravi responsabilità riscontrate, a livello di governi e autorità locali, ma soprattutto delle imprese che produssero o installarono i micidiali pannelli esterni combustibili. A fronte di una previsione, fatta dalla polizia, di concludere le indagini penali non prima del 2026, e delle forti proteste delle famiglie delle vittime e dei superstiti, Rayner ha affermato la necessità di “agire il più presto possibile” per arrivare alle incriminazioni formali e all’avvio del processo.

Mentre il Daily Mail, oltre a pubblicare in prima pagina un titolo sul grido di giustizia in arrivo dai parenti delle vittime, come del resto fanno anche gli altri giornali spesso proponendo le foto dei morti nel rogo, punta il dito contro i businessman milionari che si sono arricchiti proprio coi lavori al centro della tragedia. Ancor di più se si considera la mancata sostituzione dei pannelli incriminati, in parte non ancora rimossi dagli “avidi” imprenditori del settore. Anche su questo l’esecutivo ha sottolineato la necessita di intervenire, come nelle altre situazioni a rischio nel resto del Paese. Sul piano penale prosegue intanto un’indagine parallela, ma la polizia ha confermato di non prevedere eventuali incriminazioni per negligenze o strage colposa prima del 2026. Una tempistica criticata dalle associazioni dei familiari delle vittime e dagli scampati.

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