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“Ci siamo voluti bene, per me c’è sempre ed è immortale. Nascondeva le emozioni, ma un giorno mi disse ‘sei un fico’”: Fiorello e il suo Mike Bongiorno

Per lo showman siciliano, il re dei quiz è stato un maestro, un complice, il genio capace di sorprenderlo, spiazzarlo e soprattutto una persona su cui poter contare

di Gabriele Scorsonelli
GLI SPOT E LA GAG DEL CLOCHARD - 5/6

GLI SPOT E LA GAG DEL CLOCHARD - 5/6

Con gli anni, Mike Bongiorno era diventato la prima icona della tv italiana. L’uomo comune tra la gente, “in cui l’italiano medio non faticava a identificarsi. A Mediaset non lo facevano lavorare più (salvo che per le televendite), in Rai nemmeno lo ricevevano, nonostante avesse pronto un progetto sulla storia della televisione italiana – racconta lo showman siciliano –. Stavo facendo degli spot per Infostrada e Wind e mi venne l’idea di coinvolgerlo”. Fiorello e Mike ancora insieme, stavolta nella pubblicità. “Gli piacevano gli spot in costume. Una volta stavamo girando una scena diretta da Virzì in cui noi due eravamo vestiti da barboni, da clochard. Alla pausa, andai a chiamarlo per il pranzo, aprii la porta della roulotte e restai stupito: ‘Ma Mike non ti sei ancora cambiato?’. ‘No non voglio cambiarmi, voglio andare direttamente vestito così al ristorante perché voglio vedere le facce della gente, che cosa pensano quando mi vedono vestito così’ (lo spot non era ancora andato in onda, ndr). Vestito da barbone, Mike entrò nel ristorante e disse ‘Allegria!’ e tutta la gente si girò stupita. Era vestito con degli stracci, aveva la faccia sporca e con la felicità di un bambino mi disse: ‘Hai visto come mi guardano, pensano tutti che sia caduto in disgrazia’”. Io mi sono divertito come un pazzo e mi diverto ancora oggi quando ci penso”.

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