“Non sono convinto io che Matteo Renzi faccia perdere voti, ne sono convinti gli italiani. Sono usciti diversi sondaggi… È questo quello che pensano le persone. Quanto al mio pensiero, lo conoscete bene”. Così Giuseppe Conte interviene a gamba tesa su un possibile ingresso di Renzi e di Italia Viva nel campo largo di centrosinistra. Il leader M5s smonta questo possibile scenario dal palco della Festa dell’Unità in corso a Reggio Emilia. In casa del Partito democratico, Conte porta i numeri di un sondaggio riservato e riceve la sponda di una platea che applaude al suo no categorico. L’ex premier rivolto al pubblico chiede: “Voi vi fidate di Renzi?“. E la risposta che si alza è un coro di “nooo“.

Che il popolo democratico sia contrario a una possibile alleanza tra Elly Schlein e Renzi è già emerso nel corso delle ultime settimane, come più volte riportato dal Fatto. La sfiducia verso Renzi si respira tra le cucine della Festa Nazionale dell’Unità di Reggio Emilia: nessuno vuole più sentire parlare di rottamazione, rinascimento saudita o di jobs act. Una sensazione confermata anche dal sondaggio commissionato dal Fatto Quotidiano a Cluster17 effettuato tra il 30 agosto e il 2 settembre su un campione di 1014 persone: il 59% dei votanti di centrosinistra non sceglierebbe un’alleanza larga con Iv.

Conte intercetta questo malessere. Intervistato da Agnese Pini, direttrice di QN, insieme al candidato governatore del centrosinistra in Emilia Romagna, Michele de Pascale, il presidente del Movimento 5 stelle cita appunto i sondaggi di una rilevazione riservata. “Mi hanno letto un sondaggio, che dà lo spunto per una nuova espressione. Il 74% degli elettori di questa area, di sinistra, invoca l’importanza della coesione, quindi campo coeso potremmo dire. E’ importante costruire un’alternativa vincente e lo fai sulla credibilità del progetto”, dice Conte.

Secondo il sondaggio “di una delle più importanti aziende di ricerca e consulenza”, riferiscono fonti pentastellate all’Adnkronos, l’ipotesi di un campo progressista allargato a Matteo Renzi farebbe perdere il 2-3% dei voti e “affosserebbe definitivamente le possibilità di vittoria del centrosinistra contro la coalizione di Giorgia Meloni“. Il 74% del campione intervistato ha dichiarato di preferire “un’alleanza la più coesa possibile, per definire un programma comune che sia credibile e convincente (anche al costo di escludere alcuni partiti)”. Solo il 26% invece ha scelto “una coalizione più larga possibile (anche con partiti che hanno posizioni differenti) per avere più possibilità di battere il centrodestra”. Il motivo di questo trend, secondo la rilevazione, sarebbe dovuto all’inaffidabilità di Renzi: il 39% del campione, infatti, teme che Renzi possa “far cadere l’eventuale governo di centrosinistra”.

La risposta della platea – nella quale erano presenti anche simpatizzanti pentastellati – alla domanda di Conte pare una conferma di questa tendenza. E il candidato governatore De Pascale appoggia il ragionamento del leader M5s: “Non si vincono le elezioni con la matematica delle percentuali sommate, per fare delle coalizioni serve fiducia reciproca e credibilità verso gli italiani di poter lavorare insieme e serve un programma condiviso. Noi ci dobbiamo dire, e questo vale sul comune più piccolo come per il governo, da qui al 2027 la coalizione che si dovrà presentare dovrà essere credibile nella fiducia reciproca e dovrà avere un programma concreto, che non sarà uguale al programma del Pd o del M5s, ma si dovranno costruire sintesi. Al momento le critiche alla costruzione del campo largo sono legittime ma è giusto che il Pd metta tutta la sua forza perché queste due caratteristiche valgano. Io sto provando a farlo a livello regionale”, ha spiegato De Pascale.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Il mesto addio di Gennaro Sangiuliano: lascia il Ministero senza parlare con i cronisti

next