Politica

Fontana di Trevi, ingresso a numero chiuso e a pagamento: la proposta della giunta Gualtieri

L’overtourism è un tema che scalda l’agenda politica dei principali poli attrattivi del Paese e Roma, che ospita milioni di turisti ogni anno, sta cercando negli ultimi anni di affrontare i problemi legati all’enorme afflusso di visitatori che raggiungono la Capitale desiderosi di vivere il sogno della Dolce Vita all’italiana. Per fronteggiare il problema legato […]

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L’overtourism è un tema che scalda l’agenda politica dei principali poli attrattivi del Paese e Roma, che ospita milioni di turisti ogni anno, sta cercando negli ultimi anni di affrontare i problemi legati all’enorme afflusso di visitatori che raggiungono la Capitale desiderosi di vivere il sogno della Dolce Vita all’italiana. Per fronteggiare il problema legato alla gestione dei flussi, il Campidoglio sta prendendo in considerazione la possibilità di far pagare un ticket e contingentare gli ingressi, solo per i turisti e non per i residenti, per la Fontana di Trevi.

Il sindaco Roberto Gualtieri, sulla base del monitoraggio svolto dall’assessore comunale del Turismo Alessandro Onorato, ha detto che l’ipotesi potrebbe essere quella di far pagare un biglietto di 2 euro per trenta minuti di visita con prenotazione nominale. “Dobbiamo fare in modo che il turismo sia più compatibile con la vita dei romani e che sia più decoroso e si riesca a integrare nella quotidianità della nostra città. Nel caso della Fontana di Trevi – ce lo dicono sempre anche gli agenti della polizia locale – c’è una concentrazione di persone che rende difficile una fruizione adeguata del monumento ed è anche spesso fonte di degrado”, ha riferito il sindaco.

Tra le principali problematiche legate alla gestione dell’afflusso, quello quantitativo è di grande rilevanza. Secondo quanto evidenziato da Onorato, troppi visitatori creano grandi assembramenti con conseguenti difficoltà nella gestione dell’ordine pubblico e della pulizia del sito. È molto comune vedere, soprattutto durante le ore di punta, rifiuti di ogni genere gettati sui sanpietrini attorno alla fontana come risultato di un turismo che non rispetta la bellezza dell’opera d’arte ma che ha il solo desiderio di scattare una fotografia mentre lancia l’iconica moneta nelle acque del monumento. C’è un’altra grande questione: alcuni turisti tra l’altro, nonostante l’introduzione di una multa da 550 euro per chi viola il divieto, continuano di tanto in tanto a usare la fontana come una piscina pubblica tuffandosi nelle sue acque.

La ministra del Turismo Daniela Santanchè si dice favorevole all’ipotesi presentata da Gualtieri, già sperimentata per il Pantheon: “Dobbiamo mettere a reddito le nostre ricchezze, quindi va bene far pagare e creare un meccanismo di prenotazione, e non di numero chiuso, per regolare i flussi e dare servizi migliori e sostenibili ai turisti”. Anche i consiglieri di opposizione del Primo Municipio Giuseppe Lofefato, Sofia De Dominicis e Maurizia Cicconi hanno commentato l’ipotesi: “A prima vista, la proposta dell’amministrazione Gualtieri di un ‘ticket’ per accedere a Fontana di Trevi rappresenta la classica boutade di fine estate. In realtà nasconde una precisa volontà della Giunta di mercificare il patrimonio artistico della nostra città”.