Pubblicamente Giorgia Meloni si mette a difesa del suo ministro, ma che il caso Sangiuliano la preoccupi è evidente. Non è un caso, quindi, che, mentre La Stampa pubblica l’ultima intervista integrale a Maria Rosaria Boccia, l’ex collaboratrice del capo della Cultura, la presidente del Consiglio decida di disertare il G7 dei Parlamenti a Verona, dove era attesa dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e anche dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. I presenti dovranno accontentarsi di un videocollegamento della premier.

Una decisione last minute, quella di Meloni, che dimostra come a Palazzo Chigi si stia riflettendo sulla decisione migliore da prendere per arginare lo scandalo che ha travolto il Ministero della Cultura. In una prima fase, la capa del governo ha deciso di respingere le dimissioni presentate da Gennaro Sangiuliano, ma non è detto che l’ex direttore del Tg2 non possa comunque essere sollevato dall’incarico nelle prossime ore, con l’emergere di nuovi particolari legati alle rivelazioni di Boccia.

Dopo il suo intervento nel quale ha garantito che l’ex collaboratrice del ministro non ha ricevuto alcun documento riservato riguardante il G7 della Cultura che doveva tenersi a Pompei, nella mattinata di venerdì la premier ha dovuto vedersela con un attacco diretto mosso da Boccia dalle colonne de La Stampa. Nella sua intervista ha infatti tirato in ballo le vicende sentimentali della presidente del Consiglio accusandola di doppiopesismo: “Chi si richiama ai valori dell’essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità come ha fatto l’altra persona (Meloni, ndr) quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social, dopo che il compagno (Giambruno, ndr) aveva violato un sentimento d’amore. Mi chiedo perché io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome. I comportamenti sessisti vanno sempre denunciati, come ha fatto lei anche utilizzando i social perché una donna deve proteggere la propria dignità indipendentemente dal ruolo che ricopre. Non si può rivendicare la dignità di una donna, offesa nei sentimenti, a fasi alterne”.

A Verona, intanto, Fontana aveva ha radunato i presidenti delle assemblee elettive dei Paesi del G7. Giovedì sera è intervenuto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che poi ha fatto ritorno a Roma. Alle 10, invece, l’intervento della presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola. Poi, a seguire, il presidente della Verkhovna Rada ucraina, Ruslan Stefančuk, lo speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti Mike Johnson, Bärbel Bas, numero uno del Bundestag tedesco, e Lindsay Hoyle, speaker della Camera dei Comuni del Regno Unito.

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