Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è dimesso. Il caso Boccia travolge definitivamente l’ex direttore del Tg2 e la decisione è stata comunicata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni con una lettera (qui il testo integrale): “Il lavoro non può essere macchiato da gossip”, scrive il ministro presentando le sue “irrevocabili dimissioni”. La situazione sarebbe precipitata nelle ultime ore, dopo le interlocuzioni tra via del Collegio Romano, sede del ministero, e palazzo Chigi. Nella sua lunga intervista al Tg1 di due giorni fa – dopo avere ammesso la “relazione affettiva” con Boccia – Sangiuliano aveva dichiarato di avere presentato le sue dimissioni a Meloni, ma la premier ha deciso di respingerle. Adesso, invece, la vicenda arriva al capolinea. “In lacrime vi abbraccio tutti“: così Sangiuliano si è congedato con un messaggio sulla chat dei ministri dopo aver rassegnato le proprie dimissioni.
Al suo posto Giuli – Nei palazzi era già tutto pronto: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha infatti ricevuto questo pomeriggio la presidente del Consiglio Meloni. Mattarella ha così subito firmato il decreto con il quale vengono accettate le dimissioni rassegnate da Sangiuliano e, contemporaneamente, è stato nominato il nuovo Ministro della cultura: è Alessandro Giuli, ex giornalista del Foglio e attuale presidente della Fondazione MAXXI. Giuli ha giurato alle 19 davanti al presidente della Repubblica e alla presidente del Consiglio.
La lettera – “Caro presidente, cara Giorgia, dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura”, scrive Sangiuliano nella sua ultima lettera da ministro. Ringrazia la premier per averlo “difeso” e per “avere respinto una prima richiesta di dimissioni” e anche “per l’affetto che mi hai testimoniato”. “Sono consapevole” di aver “toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi. Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip”. “È in gioco la mia onorabilità e giudico importante – aggiunge Sangiuliano – poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il governo”. Ribadisce di non avere mai speso un euro “per attività improprie” cosa che sottolinea “dimostrerò in ogni sede”: “Non solo. Andrò fino in fondo – scrive ancora – per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni”. Per questo afferma l’intenzione di agire “in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare”. Adesso, conclude l’ex capo della Cultura, “ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo”.
Le reazioni di Meloni e dei ministri – “Ringrazio sinceramente Gennaro Sangiuliano, una persona capace e un uomo onesto, per lo straordinario lavoro svolto finora, che ha permesso al Governo italiano di conseguire importanti risultati di rilancio e valorizzazione del grande patrimonio culturale italiano, anche fuori dai confini nazionali”, ha scritto in una nota la premier Giorgia Meloni. “Un abbraccio e un ringraziamento a Gennaro Sangiuliano per questi due anni. Benvenuto e buon lavoro ad Alessandro Giuli”, ha commentato il vicepremier e ministro Matteo Salvini. “Gennaro Sangiuliano è stato un ottimo ministro, ha fatto una scelta che gli permette di essere libero e di difendersi e dimostrare che è una persona perbene, ha tutta la nostra amicizia e solidarietà”, ha detto Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier. “Mi dispiace molto perché sono testimone che Sangiuliano è una persona per bene ed è stato un ottimo ministro, se ha pensato di fare questo lo ha pensato per difendere la sua onorabilità, evidentemente anche in sede giudiziaria”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a Bisceglie dove partecipa a Digithon Evidentemente: “Da quella persona per bene che è – ha aggiunto Piantedosi – avrà pensato che tutto questo poteva venire meglio lasciando il suo incarico. Da persona per bene era poco avvezzo a subire questi attacchi volgari, questo continuo stillicidio che io sono certo si riveleranno senza fondamento”.
La telefonata di Conte – Gennaro Sangiuliano è tornato nel suo ufficio al ministero della Cultura dove ha ricevuto numerose telefonate. Tra queste anche quella del leader del Movimento 5 stelle: “Gli ho espresso solidarietà sul piano personale e umano per un gesto a questo punto dovuto dal punto di vista politico. Rilevo anche questo, che è il primo ministro che si dimette rispetto a Santanché, rispetto a Lollobrigida e Delmastro e addirittura si dimette quando Giorgia Melloni aveva chiesto di rimanere”, ha detto Giuseppe Conte arrivando alla Festa dell’Unità di Reggio Emilia. Sangiuliano, ormai da ex ministro della Cultura, ha lasciato la sede del ministero in via del Collegio Romano. Sangiuliano intorno alle 19.30 è andato via senza rilasciare dichiarazioni.
La Corte dei conti e le interviste di Boccia – La giornata era iniziata con la notizia che il caso dell’ormai ex ministro e della sua mancata consulente Maria Rosaria Boccia è al centro di alcune verifiche della Corte dei Conti. Sangiuliano aveva commentato affermando di essere “lieto di apprendere la possibilità” di apritura di un fascicolo dei magistrati contabili perché, ha detto, “in tal modo avrò la possibilità di chiarire tutto e dimostrare che non sono stati spesi fondi pubblici né un euro del ministero è stato utilizzato per viaggi e trasferimenti della signora Maria Rosaria Boccia”. Poche ore dopo, cambia tutto e Sangiuliano invia la lettera di dimissioni irrevocabili. La non consulente, intanto, dopo avere rilasciato la sua prima intervista a La Stampa, sarà ospite questa sera a in In Onda, su La 7.