Francesca Comencini presenta fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia ill film autobiografico “Il tempo che ci vuole” con Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano. Il racconto personale di alcuni momenti trascorsi dalla regista con suo padre Luigi. “Questo film anche se è molto autobiografico e personale, attinge a tutti i ricordi veri, quelli veri per me. però non mi sono basate per il casting sulle somiglianze. C’è stato un passaggio in cui questi personaggi erano semplicemente un padre e una figlia“, ha detto durante l’incontro con la stampa la regista.
E ancora: “Sono molta contenta di aver fatto questo film, ho la sensazione che sia un po’ qui a Venezia con me. Il cinema w l’arte, sanno annullare il confine tra chi è vivo e chi non c’è più, e questo film mi ha permesso di rendere attuale e forte la sua presenza. Non mi sento all’altezza del suo cinema, è stata un grande regista… È stato un conservatore di film muti che stavano per essere distrutti, un critico cinematografico. Il cinema è stata una lotta continua nella sua vita. ‘Prima la vita e poi il cinema’, è la frase che ho trattenuto di più. C’è questa attenzione agli altri, alla vita, significa che ci sono dei valori e una integrità umana che viene prima di essere un bravo regista. È una idea che mi ha guidato molto”.