“Il Patto di Stabilità continuo a giudicarlo male, ma dicendo di no al Patto di Stabilità sarebbe rimasto in vigore quello vecchio che era peggio. Le regole sono un po’ più morbide nei primi anni e diventano un po’ più dure negli anni successivi, ma di base è proprio sbagliato concettualmente, perché abbiamo le prove che le ricette dell’austerità portano recessione e aumento del debito”. Il senatore della Lega Claudio Borghi, nel corso di un’intervista a ilfattoquotidiano.it affronta la situazione economica che il governo si trova ad affrontare tra patto di stabilità e un debito pubblico a un passo da quota 3000 miliardi di euro. In queste condizioni c’è da scrivere la prossima Legge di Bilancio. “Se ci saranno tagli? Sicuramente si spenderà meno di quanto sarebbe necessario” afferma Borghi, che sostiene il bisogno dell’Italia “di investimenti ma non come quelli del Pnrr che vengono calcolati come deficit”. Secondo il senatore “dovrebbero essere in aggiunta a quanto è previsto, e spero che questo non sia previsto solo per la produzione di armi”. Una contestazione chiara del senatore della Lega a quella che è la cornice delle regole europee
Per quanto riguarda le pensioni per Borghi “è molto pericoloso toccarle”. E spiega: “Bisognerebbe fare una grande riforma, passando tutti al sistema contributivo, invece di cercare di arrampicarsi sulle quote”.
Al di là della posizione di Borghi, la bandiera della Lega , cioè ’Quota 41’ anche per quest’anno verrà quasi certamente rinviata. A Borghi citiamo Salvini (“Se vinciamo le elezioni e non cancelliamo la Fornero facendo quota 41 siete liberi di spernacchiarmi”), ma il leghista non si scompone: “Eh, ma poi dipende tutto da come uno consideri vinte le elezioni, perché quando uno ha il 9% le ha vinte fino ad un certo punto. Ma in realtà le elezioni le ha vinte qualcun altro”.