Gennaro Sangiuliano è pronto a denunciare Maria Rosaria Boccia, la sua ormai ex amante al centro di un caso che lo ha costretto alle dimissioni. Lo ha annunciato Silverio Sica, legale dell’ex ministro della Cultura. “La denuncia è in via di elaborazione e intendiamo depositarla all’attenzione dei magistrati all’inizio della prossima settimana. Mi incontrerò con l’ex ministro Sangiuliano e procederemo allegando all’esposto anche una serie di documenti che dimostrato l’assoluta correttezza della condotta del mio assistito”, ha detto l’avvocato. “E’ innegabile che l’ex ministro, a mio modo di vedere, è stato oggetto di pressioni illecite da parte della dottoressa Boccia che, a mio mondo di vedere ma la decisione spetterà ai magistrati, prefigurano il reato di tentata estorsione. Nell’atto che metteremo a disposizione dei pm forniremo una ricostruzione cronologica e dettagliata di questa vicenda che è e resta privatissima”, ha aggiunto sempre il legale dell’ex ministro.
Boccia replica a Meloni – Lo scandalo che ha travolto Sangiuliano, dunque, non sembra essersi esaurito con le sue dimissioni. Anzi diventerà presto oggetto di lavoro per la magistratura, dopo il deposito della denuncia. L’annuncio del legale arriva nel day after del passo indietro compiuto dal giornalista, sostituito da Alessandro Giuli al vertice del ministero della Cultura. A poche ore dall’avvicendamento, sulla vicenda si è espressa anche Giorgia Meloni, interpellata sull’argome al forum di Cernobbio. “Non credo di dovermi mettere a battibeccare con questa persona, lo dico per le tante donne che hanno guardato a questa vicenda come me. La mia idea su come una donna deve guadagnarsi uno spazio nella società è diametralmente opposta da quella di questa persona”, sono state le parole pronunciate (video) dalla premier per rispondere alla domanda del direttore del Corriere della sera Luciano Fontana sugli attacchi ricevuti da Maria Rosaria Boccia, l’ex amante di Sangiuliano, che ieri l’aveva accusata di doppiopesismo sul tema della dignità delle donne. Alla stilettata di Meloni, la fashion blogger ha risposto sui social. “Questa personà è proprio una dilettante“, ha scritto Boccia in una stories pubblicata su Instragram in cui non cita direttamente Meloni, ma si è geolocalizza a Cernobbio, da dove la premier è intervenuta. Ieri sera Boccia aveva dichiarato in un’intervista a La7 di aver votato proprio per Meloni alle elezioni politiche del 2022. L’aggettivo usato dalla 41enne di Pompei, tra l’altro, è lo stesso usato da Francesca Pascale in un’altra stories su Instagram, declinato però al plurale (“Dilettanti”) su una foto di Silvio Berlusconi e sotto l’hashtag #silviocimanchi. Che la replica di Boccia fosse indirizzata alla presidente del consiglio lo ha confermato la stessa influencer poco dopo, con un post pubblicato sempre su Instagram e una gif di Meloni, definita come “una donna pronta allo scontro, che affronta la situazione con la forza di un pugile, che soffia il naso dopo il jab, ma non vede di aver sferrato un colpo al vento, senza intaccare la verità”.
Visualizza questo post su Instagram
La difesa della premier – Proprio dal Forum Ambrosetti, la premier ha continuato a difendere il suo ex ministro. Sangiuliano, dice Meloni, “si è dimesso ma non ci sono illeciti“, bensì solo “una forte attenzione mediatica che ha trasformato una vicenda privata in una cosa pubblica. Un gioco al quale non mi intendo prestare, ed è la ragione per la quale non ho accettato inizialmente le dimissioni del ministro”, afferma (video). “Ieri, invece, le ho accettate perché le ha presentate come irrevocabili, perché il ministro voleva liberarsi dalla condizione di ministro per potersi meglio difendere perché capiva, come lo capisco io, che l’autorevolezza e il ruolo del governo non poteva continuare ad essere sottoposto a questa pressione mediatica”. La premier elogia l’operato dell’ex direttore del Tg2: “Penso che Gennaro Sangiuliano abbia fatto un buon lavoro e che per questo vada ringraziato. È stato intelligente chiudere la vergogna tutta italiana di musei e siti chiusi durante i giorni di festa”. E nega ripercussioni sulla stabilità dell’esecutivo: “Se qualcuno pensa che situazioni come quella di Sangiuliano possono indebolire il governo si sbaglia. Morto il re, viva il re. Dimesso un ministro, buon lavoro al nuovo ministro“, cioè Alessandro Giuli, finora direttore dei museo Maxxi di Roma.