Gli inquirenti tedeschi accusano la Polonia di aver sabotato le indagini sulle esplosioni del gasdotto Nord Stream del 2022. Varsavia ha respinto gli addebiti come “completamente priva di fondamento”. La testata tedesca Welt, rilanciata da Politico, ha raccolto il profondo malumore delle autorità berlinesi, con la grava accusa rivolta a Varsavia di voler sabotare le indagini. “La polizia criminale federale e la Procura pubblica federale tedesca sono scontente”, ha scritto Welt.

Sono passati quasi due anni: il 26 settembre del 2022 nelle acque del Baltico, le esplosioni lungo gasdotto Nord Stream 1 e Nord Stream 2 scatenarono un rimpallo di accuse tra Russia e Occidente. Secondo le autorità berlinesi, gli autori del sabotaggio sarebbero sei uomini a bordo dello yacht Andromeda: tutti addestrati in Polonia. Dell’equipaggio avrebbe fatto parte Volodymyr Z., 44 anni, istruttore di sub ucraino: il suo ultimo domicilio noto era vicino a Varsavia, ma è riuscito a tornare in Ucraina sfuggendo all’arresto. “Il governo polacco lo ha lasciato andare per coprire il suo coinvolgimento negli attacchi dell’oleodotto”, ha dichiarato August Hanning, l’ex direttore dei servizi di intelligence tedeschi, in una intervista alla Welt. La fuga del presunto sabotatore, con la complicità di Varsavia, era stata già rivelata da un’inchiesta congiunta della tv pubblica Zdf, della radio statale danese Dr e del magazine tedesco Der Spiegel. Ma ora le autorità tedesche puntano il dito ufficialmente contro la Polonia.

Gli inquirenti tedeschi lanciano due accuse a Varsavia. La prima: non aver attuato l’ordine di arresto europeo emesso dalla Corte di giustizia tedesca lo scorso giugno. Seconda accusa: non voler consegnare le registrazioni video della marina di Kolobrzeg. Un rifiuto che ha alimentato i sospetti sulla volontà della Polonia di insabbiare le indagini. Secondo gli investigatori, Varsavia avrebbe fornito supporto logistico per l’operazione subacquea, proprio nella località balneare di Kołobrzeg, dove la nave aveva fatto scalo sette giorni prima delle esplosioni. Nel porto turistico, l’equipaggio dell’Andromeda avrebbe caricato a bordo gli strumenti necessari per le esplosioni del gasdotto. Secondo Hanning, Kiev e Varsavia erano a conoscenza del sabotaggio nelle profondità del Baltico. “Operazioni di tali dimensioni sono inconcepibili senza l’approvazione dei leader politici dei Paesi coinvolti”, ha dichiarato l’ex numero uno dei servizi di Berlino.

Le autorità della Polonia smentiscono ogni addebito ed esprimono indignazione. “L’accusa che l’Ucraina abbia compiuto questa azione con la conoscenza dei polacchi è completamente infondata”, ha dichiarato Jacek Siewiera, capo dell’Ufficio per la sicurezza nazionale della Polonia, bollando gli accusatori come filo-russi: “Spero che non si tratti di una campagna di disinformazione organizzata in cui le persone si sono lasciate usare per incolpare noi”. Varsavia, intanto, starebbe indagando su tutte le piste, inclusa la possibilità che la Russia sia stata coinvolta nell’attacco. Uno dei sospettai dalle autorità tedesche, ora in Ucraina, ha dichiarato a Welt: “È ridicolo credere che lo abbiamo fatto noi, ma se dietro l’attacco c’era l’Ucraina, la Germania dovrebbe fermare le indagini, perché per Kiev era un obiettivo militare legittimo”

Gli investigatori tedeschi tedeschi invece escludono l’ipotesi di un’operazione sotto falsa bandiera da parte dei russi. Secondo loro, l’ex comandante in capo delle forze armate ucraine, Valery Zaluzhny, avrebbe dato l’ordine per l’attacco. Tuittavia, appare improbabile un arresto di Volodymyr Z. L’Ucraina infatti non è tenuta a estradare i propri cittadini in altri stati.

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