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“Quei capelli da Crudelia Demon distraggono i compagni, è sgradevole”: bimba di 10 anni viene allontanata da scuola

È quanto successo a Evie, una bambina inglese di 10 anni che ha visto il suo entusiasmo per il nuovo look scontrarsi con la rigida politica scolastica della Kincraig Primary School di Blackpool

di F. Q.
“Quei capelli da Crudelia Demon distraggono i compagni, è sgradevole”: bimba di 10 anni viene allontanata da scuola

Aveva voluto tingersi capelli metà biondi e metà mori, così da averli proprio come la sua cantante preferita, Melanie Martiez. Peccato, però, che quell’acconciatura da lei tanto sognata non sia stata apprezzata né dai compagni di classe né, tantomeno, dagli insegnati, tanto da costarle l’allontanamento da scuola. È quanto successo a Evie, una bambina inglese di 10 anni che ha visto il suo entusiasmo per il nuovo look scontrarsi con la rigida politica scolastica della Kincraig Primary School di Blackpool, che ha deciso di allontanarla dalle lezioni, considerando la sua acconciatura alla “Crudelia Demon” una “distrazione” per gli altri studenti.

Evie, che si era tinta i capelli in vista del concerto della sua artista preferita a Manchester, è rimasta profondamente delusa dalla decisione: “Non sono una distrazione”, ha protestato la piccola, “li avevo legati in una coda di cavallo e nessuno ha provato a toccarli”. La madre della bimba, April, ha deciso di non cedere alle pressioni della scuola e di istruire la figlia a casa per tutto il mese, fino al concerto: “Gli insegnanti ci hanno detto che è sgradevole per gli altri bambini“, ha raccontato April, “e che non le sarà permesso tornare in classe fino a che non sarà nuovamente castana. Ho risposto che la manderò dal parrucchiere solo dopo il concerto”.

Da parte sua, la preside della scuola ha difeso la decisione, sottolineando l’importanza di rispettare la politica sulle uniformi, ha però precisato che Evie non è stata sospesa e che la priorità dell’istituto è garantire un ambiente di apprendimento sereno per tutti gli studenti. La vicenda, divenuta virale sui tabloid britannici, ha acceso un dibattito social sull’equilibrio tra l’espressione individuale e le regole scolastiche: da un lato, c’è chi sostiene la necessità di norme chiare per mantenere l’ordine e la concentrazione in classe. Dall’altro, c’è chi crede che la scuola dovrebbe essere un luogo dove i bambini possano esprimere la propria personalità senza restrizioni eccessive, soprattutto quando queste non compromettono l’apprendimento.

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