Salute

Valter Longo: “L’Italia era un Paese longevo, ma stiamo perdendo posizioni in classifica. Chi inizia la dieta della longevità a 80 anni può guadagnare 3/4 anni di vita”

Al Nutrition & Longevity Festival in programma a Cervia il 14 e 15 settembre Valter Longo spiega perché non è mai troppo tardi per cambiare abitudini e garantirsi una vecchiaia in salute. Ma non è mai neanche troppo presto per iniziare

Dimmi cosa mangi, e ti dirò quanto vivrai. Ma soprattutto, come vivrai. Da anni la scienza ci ripete che la salute passa dalla tavola: la buona alimentazione e l’attività praticata con costanza sono un investimento per gli anni che verranno. Questo è l’obiettivo del Nutrition & Longevity Festival, un evento ideato e realizzato della Fondazione […]

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Dimmi cosa mangi, e ti dirò quanto vivrai. Ma soprattutto, come vivrai. Da anni la scienza ci ripete che la salute passa dalla tavola: la buona alimentazione e l’attività praticata con costanza sono un investimento per gli anni che verranno. Questo è l’obiettivo del Nutrition & Longevity Festival, un evento ideato e realizzato della Fondazione Valter Longo per promuovere l’idea che “Nutrizione e sport cambiano la vita”. L’appuntamento è per il 14 e il 15 settembre a Cervia, al Fantini Club.

Non è mai troppo tardi per pensare alla propria longevità, ma non è neanche mai troppo presto, secondo Valter Longo, professore di Biogerontologia e direttore dell’Istituto di Longevità alla University of Southern California di Los Angeles. “Bisognerebbe iniziare da meno di zero, cioè dalla madre, addirittura prima di essere incinta: tutto quello che fa la mamma influenza la vita del figlio – dice a Ilfattoquotidiano.it – Non è mai troppo tardi per iniziare: un nuovo studio norvegese evidenzia degli effetti simili, almeno in parte, a quello che io descrivo come dieta della longevità e sostiene che chi inizia a fare cambiamenti nello stile di vita a 80 anni può avere comunque un aumento di tre-quattro anni nell’aspettativa di vita”. Invece, iniziando a vent’anni, si possono guadagnare “dagli 11 ai 13 anni” di vita.

Gli eventi del Nutrition & Longevity Festival a Cervia
Per chi volesse cominciare a preoccuparsi – o meglio: ad occuparsi attivamente – della propria longevità, il Festival di Cervia propone workshop, masterclass, sessioni di sport, attività ricreative e cooking show per esplorare (gratuitamente) il legame tra nutrizione e longevità. Il benessere, infatti, è la missione condivisa dalla Fondazione Valter Longo e dal Fantini beach club che ospita l’evento. “L’obiettivo è rivolgersi a tutti – precisa il professor Longo – in particolare l’evento è dedicato ai bambini e ha lo scopo di presentare quella che dovrebbe essere la nutrizione sana e l’attività fisica”. Il Nutrition & Longevity Festival coinvolgerà i più piccoli con laboratori e giochi per avvicinarli ai principi di una corretta alimentazione e di uno stile di vita attivo. In particolare, spetterà a loro eleggere il ‘Miglior piatto della longevità 2024’ attraverso un concorso culinario: “C’è un panel scientifico che seleziona ciò che è sano e pro-longevità ma poi saranno i bambini a votare il piatto più buono – aggiunge il professor Longo – Mangiare per la longevità non significa solo sacrificarsi, ma anzi mettere nel piatto cose buone”.

Siamo ancora campioni di longevità?
Verrebbe da pensare che l’Italia, con la sua enclave di centenari, abbia capito il segreto di una vita lunga e sana: la nostra invidiata tradizione culinaria è basata sull’abbondanza e sulla varietà di cereali, legumi, frutta e verdura del nostro territorio. In realtà, abbiamo ancora molto da imparare. O meglio da re-imparare, perché negli anni abbiamo perso alcune buone abitudini in favore della sedentarietà e di una dieta sbilanciata verso pasta, pane, pizza. “L’Italia è un Paese storicamente molto longevo, ma che sta perdendo posizioni in classifica – spiega il professor Valter Longo – Adesso i bambini italiani hanno raggiunto quelli americani in quanto a sovrappeso e alcune zone del Sud Italia sono le prime in Europa per sovrappeso e obesità. Quando si iniziano a registrare record negativi per i bambini si capisce in che direzione stiamo andando”. Bisognerebbe fare di più, secondo il medico, anche sul fronte dell’attività fisica. “Per i bambini, soprattutto, è un po’ problematico parlare solo di sport. Una volta i bambini erano molto attivi, erano abituati a correre e a camminare per chilometri; adesso c’è il monopattino, la bici, c’è sempre un veicolo”. Insomma: non confondiamo il movimento quotidiano con l’ora settimanale di pallavolo, di nuoto o di calcio. “Oltre allo sport, il bambino già da piccolo deve essere abituato a muoversi, a camminare a lungo”, aggiunge Longo.

È allarme obesità anche in Italia
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la metà degli italiani e delle italiane (parliamo di quasi 25 milioni di persone) è in sovrappeso e 1 su 10 è obeso. Allargando lo sguardo all’Europa, vediamo che il 60% delle persone è sovrappeso. I numeri sono allarmanti soprattutto per i bambini italiani: il 21,3% è in sovrappeso. “L’obesità è quadruplicata negli ultimi quarant’anni: è una cosa incredibile, per qualsiasi altra cosa avremmo delle leggi ad hoc. L’obesità quadruplica negli Stati Uniti e assolutamente niente viene fatto”. Per questo è importante capire il rapporto tra cibo e salute. Il segreto per vivere in salute – che segreto non è – sta in ciò che mettiamo nel piatto. “Da cent’anni di studi sulla longevità sappiamo che gli interventi sulla nutrizione, sul digiuno e sulla restrizione calorica sono nettamente più potenti di quelli relativi allo sport”. Sottolinea il dott. Longo. “Ciò non vuol dire che l’esercizio fisico non sia molto importante – lo è – ma diciamo che io la darei 3 a 1: per tre quarti la longevità si fonda su nutrizione e restrizione calorica, per un quarto sull’attività fisica”. L’evento ospitato al Fantini Club è un ottimo momento per capirne e di più e ripartire a settembre con nuove consapevolezze e abitudini più sane. Quale migliore occasione che un weekend di fine estate in un beach club, tra sabbia e buona cucina, per imparare a prendersi cura di sé?