Fuori gli occhiali dal taschino (“è la prima volta”, afferma il 74enne Pedro) ecco la lettura di un discorso del vincitore che rimarrà negli annali della Biennale
“Dire addio a questo mondo in modo pulito e con dignità è un diritto fondamentale”. Lo speech più politico della storia dei Leoni d’oro veneziani, arriva come sempre in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Sono quasi le 20 e 20 quando Pedro Almodovar viene dichiarato vincitore di Venezia 81 con il suo film dichiaratamente sbilanciato il diritto all’eutanasia, The room next door. Il regista spagnolo, icona flamboyant e diretta di una liberalizzazione di parole e immagini fin dagli anni ottanta nella Spagna post franchista, sembra prima scrollarsi di dosso una tensione palpabile (era arrivato per primo sul red carpet ed è salito sul palco per ultimo), poi è subito diventato un fiume in piena.
Fuori gli occhiali dal taschino (“è la prima volta”, afferma il 74enne Pedro) ecco la lettura di un discorso del vincitore che rimarrà negli annali della Biennale. “Il film parla di una donna agonizzante in un mondo agonizzante. E di chi decide di condividere con lei i suoi ultimi giorni. Accompagnare un malato terminale, saper stare al suo fianco, è una delle grandi qualità che possediamo. Dire addio a questo mondo in modo pulito e con dignità è un diritto fondamentale”.
Almodovar ha poi sottolineato che fare questo “non è politico ma umano”: “So che va contro ogni credo che vede Dio come unica fonte di vita. Chiedo ai politici e ai fedeli di ogni religione di rispettare e di non intervenire nelle decisioni individuali. L’essere umano deve essere libero di vivere o morire quando la vita è insopportabile”. In The room next door, che sarà nelle sale italiane il 5 dicembre, una reporter di guerra malata terminale (Tilda Swinton) decide di non continuare le terapie contro il cancro ma di morire dopo aver acquistato una pillola sul dark web. L’unico desiderio è avere al suo fianco l’amica ritrovata, una scrittrice newyorchese (Julianne Moore), per accompagnarla fino all’ultimo istante di vita.