Contro l’Autonomia differenziata voluta dal governo Meloni “possiamo arrivare a un milione di firme”. Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, nel confronto con il presidente di Confindustria Emanuele Orsini alla Festa del Fatto quotidiano, moderato da Gianni Barbacetto e Salvatore Cannavò, ha parlato della raccolta di adesioni contro la legge dell’esecutivo. “Il 26 settembre andremo a depositare le firme alla Corte per il referendum abrogativo della legge” sull’autonomia differenziata che “è un danno per il paese. Con il sistema online abbiamo superato le 500mila firme che servirebbero” e “ognuno di noi sta proseguendo” il lavoro di raccolta delle adesione quindi “è probabile un raddoppio delle firme”, ha detto. “L’idea dell’autonomia differenziata porta anche al superamento dei contratti di lavoro nazionali, e credo che sia un’altra follia”, aggiunge. Il referendum sarà “anche una indicazione precisa di politica economica per il Paese”. è una battaglia “che rimette al centro la libertà delle persone e la democrazia nel nostro Paese”, anche “per ricostruire una fiducia che si è interrotta”.

Di referendum ha parlato anche Orsini che però ha preso tempo: “Il Paese è diviso politicamente”, ha detto. “Come Confindustria abbiamo fatto un lavoro di studio” sull’autonomia “che approfondiremo il 28 settembre in un consiglio generale e daremo la nostra posizione. Oggi non si può non salvaguardare i Lep e i Lup ma noi in questo momento chiediamo un costo unico europeo dell’energia, quando vai a dividerlo in 20 è logico che diventa un problema. Abbiamo bisogno di essere competitivi. Non ci interessa prendere una posizione, vogliamo portare elementi di attenzione che possano aiutare”.

Nel lungo confronto alla Casa del Jazz di Roma, i due hanno parlato della necessità di “un dialogo”: “Sia Confindustria che il sindacato hanno una grande responsabilità per le sfide che ci aspettano e non possiamo esimerci da questo”, ha detto il presidente di Confindustria. “Io credo che con Landini ci sarà dialogo, ovviamente ci saranno battaglie, ma credo che l’obiettivo sia quello di cercare dei punti di incontro. Per Landini c’è “la consapevolezza di avere idee diverse”, ma “il dialogo è la ricerca di accordi: bisogna provare a risolvere i problemi, dare risposte”: la contrattazione “è lo strumento decisivo” anche per “una mediazione”, bisogna “essere in grado di presentarsi alle forze politiche ed al Governo con delle proposte che rimettano al centro il lavoro”.

Per quanto riguarda sicurezza e salari dei lavoratori, il presidente di Confindustria ha detto: “Landini ha toccato argomenti importantissimi: i salari. E gli gli incidenti sul lavoro: nessuno di noi oggi può pensare che la morte di una persona che va a lavorare possa essere accettabile. E’ una delle battaglie che dobbiamo fare”, ha dichiarato Orsini. E sul tema dei salari: “C’è una sola soluzione, aumentarli, non ne vedo altre”, dice il leader della Cgil. Il nodo della produttività? “Non bisogna lavorare di più, bisogna poter lavorare meglio. Bisogna investire anche nello sviluppo di nuovi modelli organizzativi: bisogna cambiare il modello di sviluppo ed il modello di produzione”.

Foto di JESSICA GUIDI

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