Politica

Elly Schlein chiude la Festa dell’Unità: “Pd partito plurale”. E schiva il caso Renzi: “Misuriamoci sulle cose da fare, non sui nomi”

Una “piattaforma condivisa per governare” e misurarsi “non sui nomi, ma sulle cose da fare”. La segretaria del Pd Elly Schlein lo dice nel comizio di chiusura della Festa dell’Unità di Reggio Emilia nel giorno in cui a Roma, alla Festa del Fatto Quotidiano, il presidente del M5s Giuseppe Conte, ribadisce il suo no a […]

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Una “piattaforma condivisa per governare” e misurarsi “non sui nomi, ma sulle cose da fare”. La segretaria del Pd Elly Schlein lo dice nel comizio di chiusura della Festa dell’Unità di Reggio Emilia nel giorno in cui a Roma, alla Festa del Fatto Quotidiano, il presidente del M5s Giuseppe Conte, ribadisce il suo no a una collaborazione con il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, definendolo “una presenza inquinante”. L’ipotesi di un’apertura da parte dei dem al ritorno dell’ex segretario e ex premier è materia di discussione da giorni, soprattutto da quando la Schlein è apparsa tentennante sull’argomento. E sempre alla Festa del Fatto Quotidiano l’ex segretario, sabato, Pierluigi Bersani, l’ha messa in guardia chiedendo se il Pd “è vaccinato dal renzismo”.

“Il Pd è un partito plurale, nato da diverse culture politiche, tutte importanti, di tutte siamo orgogliosi. Non ci sono ospiti qua dentro, dai fondatori agli ultimi arrivati siamo tutti padroni di casa e parte di una sfida comune – ha detto Schlein -. Lavorare su una proposta di governo che si fonda sulla questione sociale e salariale e chiudere la stagione della destra. Bisogna creare nel Paese, più che nel palazzo questa alternativa. È il tempo di creare una piattaforma condivisa e prepararci a governare”. La segretaria dem però guarda anche oltre: “Stiamo tornando a parlare anche con chi non vota più e con loro dobbiamo stringere una alleanza, un patto”.

La prospettiva appare ambiziosa. “A noi spetta il compito di lavorare insieme a un progetto per l’Italia. Su poche priorità, che stanno sulle dita di una mano: sanità pubblica, istruzione e ricerca, lavoro e salari, politica industriale, diritti sociali e civili. Cinque priorità che stanno su una mano su cui costruire una alleanza nella società, nel Paese e con altre forze politiche per mandare a casa il governo. Vogliamo chiudere la stagione del governo più a destra della storia repubblicana. Creare nel paese, più che nel palazzo questa alternativa“. Per Schlein, bisogna misurarsi “non sui nomi ma sulle cose da fare“. Il Pd è “un grande partito che non ha paura di mettere a disposizione la propria forza per un progetto più largo”.

“Il Pd oggi è più unito che mai, hanno perso le scommesse chi si aspettava lotte intestine, scissioni e divisioni. Un Pd compatto è il perno indispensabile per mandare a casa questa destra” ha poi aggiunto terminando il suo comizio di chiusura tra molti applausi dalla platea e Bella ciao.