Melbourne e New York sono distanti circa 16.500 chilometri, ma oggi, domenica 8 settembre, si sono unite, fuse, racchiuse tra due sole mani, quelle del dominatore del tennis mondiale. Più forte di tutto: dei rivali, dei 24mila spettatori dell’Arthur Ashe, delle polemiche, del caso Clostebol che ha caratterizzato e appesantito il clima della vigilia. Jannik Sinner completa l’opera, scrive l’ennesima pagina di storia del tennis italiano, è il nuovo campione dello Us Open. L’azzurro conquista il secondo Slam della carriera superando in finale il padrone di casa Taylor Fritz con il punteggio di 6-3 6-4 7-5. Per l’azzurro è il sesto titolo della stagione – dopo Australian Open, i 500 di Rotterdam e Halle, i Masters 1000 di Miami e Cincinnati -, il numero 16 della carriera. Inutile sottolineare come l’altoatesino sia il primo italiano ad alzare il trofeo nei cieli newyorkesi, il secondo se allarghiamo il cerchio al circuito femminile. Gli Stati Uniti dovranno ancora attendere per rivedere uno statunitense alzare lo Slam di casa. Un avvenimento che manca ormai da 21 anni, dal successo di Andy Roddick nel 2003.
È stata una partita praticamente mai in discussione, dominata, controllata con un’autorità e una superiorità soffocanti. Non c’è mai stata la sensazione che potesse arrivare una sorpresa imprevista, un qualcosa che avesse la forza di modificare un esito che è parso quasi scontato fin dai primi punti. Nemmeno quando Fritz ha preso il vantaggio nel terzo set. Lo statunitense ha giocato una buonissima partita, ha provato a impensierire l’azzurro, ad essere aggressivo in ogni occasione utile, ma non c’è stato davvero niente da fare. Sinner ha corroso psicologicamente l’avversario, lo ha svilito alzando il livello nei momenti chiave di questa finale, come sul 5-4 del secondo set, o all’inizio del terzo parziale, oppure con il controbreak arrivato quando lo statunitense è stato chiamato a spingere la finale al quarto parziale. Troppo più solido, troppo più concreto, una personalità troppo più grande. Semplicemente troppo più forte.
I duemila punti conquistati con questo titolo allargano la forbice nel ranking tra Sinner e tutti gli altri. Ormai è una vera e propria fuga solitaria senza rivali imminenti. In termini ciclistici si direbbe che l’azzurro ha letteralmente fatto il vuoto. Tra l’altoatesino e il secondo in classifica Alexander Zverev ci sono di 4.000 punti: 11.180 contro 7.075. E Carlos Alcaraz, Novak Djokovic e Daniil Medvedev? Lo spagnolo è lontano 4.500 punti, il serbo 5.500, il russo 5.600. Distanze che fanno ormai impressione, e che pongono Sinner a un passo dal raggiungimento di uno dei grandi obiettivi del 2024: chiudere la stagione al numero 1 del mondo. Basterà gestire la situazione tra Pechino e Atp Finals di Torino, dove i punti da difendere comunque non saranno pochi (poco più di 2.000).
Primo set – La tensione sulle spalle dello statunitense si fa subito sentire e Sinner ne approfitta. Due palle break, la prima viene annullata dall’americano con una progressione a rete, la seconda va a segno con uno smash in corridoio del padrone di casa. Il vantaggio però dura poco. Fritz si scuote e sul 2-1 guadagna tre chance per recuperare lo svantaggio. È la terza quella buona, grazie a un regalo di Sinner che spara in rete un comodo schiaffo al volo. Il numero 1 del mondo continua a subire un po’ l’aggressività dello statunitense, soprattutto sulla seconda di servizio, ma alla fine è ancora lui a trovare l’allungo giusto. Altre due palle break, palla corta perfetta e 4-3. Fritz questa volta accusa il colpo e cede di schianto. In un attimo si arriva a tre set-point per l’altoatesino. Il primo viene annullato da un ace, il secondo da un altro errore di Sinner con lo schiaffo al volo, il terzo invece è quello buono. Il rovescio dello statunitense è fuori misura: 6-3.
Secondo set – L’equilibrio è il grande protagonista. Fritz alza il livello del suo servizio, Sinner aumenta il controllo sui suoi turni di battuta: 2-2, 3-3, 4-4, 5-4. Il momento è caldo, la tensione aumenta. E non è un caso che arrivino adesso le prime palle break del set, a favore del numero 1 del mondo. Fritz ne concede due, e per Sinner basta la prima. Scambio condotto perfettamente da parte dell’azzurro, rovescio lungolinea millimetrico e definitivo. Lo statunitense ci arriva ma il recupero si ferma sul nastro: 6-4.
Terzo set – L’esito del secondo parziale spinge Fritz a una reazione d’orgoglio: 0-40 e tre palle break. Problemi? Nessuno. Sinner le annulla tutte, tiene il servizio, assesta un altro colpo psicologico devastante all’avversario e a tutto l’Arthur Ashe. Dopo questo brivido non ci sono altri sussulti, fino al 3-2. E stavolta a tremare è Fritz. Sinner si crea due chance, ma le spreca entrambe malamente e alla fine lo statunitense si salva. Una scarica di adrenalina che rianima sia il numero 12 del mondo che tutto lo stadio. Il risultato sono due palle break per Fritz. Va a segno la prima, grazie a un doppio fallo di Sinner. L’azzurro non molla e alla fine rientra nel set, e proprio quando lo statunitense è chiamato a chiudere. Sul 5-4 c’è una sola occasione, e va a bersaglio. La volèe dell’americano si ferma sul nastro. È il momento della svolta decisiva. Quello che rende quasi inevitabili i due match point per Sinner pochi minuti dopo. È buono il primo. Il diritto di Fritz è in rete: 7-5.
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Jannik Sinner trionfa agli Us Open, il numero uno del mondo più forte degli avversari e delle critiche: contro Fritz finisce 6-3, 6-4, 7-5
Melbourne e New York sono distanti circa 16.500 chilometri, ma oggi, domenica 8 settembre, si sono unite, fuse, racchiuse tra due sole mani, quelle del dominatore del tennis mondiale. Più forte di tutto: dei rivali, dei 24mila spettatori dell’Arthur Ashe, delle polemiche, del caso Clostebol che ha caratterizzato e appesantito il clima della vigilia. Jannik Sinner completa l’opera, scrive l’ennesima pagina di storia del tennis italiano, è il nuovo campione dello Us Open. L’azzurro conquista il secondo Slam della carriera superando in finale il padrone di casa Taylor Fritz con il punteggio di 6-3 6-4 7-5. Per l’azzurro è il sesto titolo della stagione – dopo Australian Open, i 500 di Rotterdam e Halle, i Masters 1000 di Miami e Cincinnati -, il numero 16 della carriera. Inutile sottolineare come l’altoatesino sia il primo italiano ad alzare il trofeo nei cieli newyorkesi, il secondo se allarghiamo il cerchio al circuito femminile. Gli Stati Uniti dovranno ancora attendere per rivedere uno statunitense alzare lo Slam di casa. Un avvenimento che manca ormai da 21 anni, dal successo di Andy Roddick nel 2003.
È stata una partita praticamente mai in discussione, dominata, controllata con un’autorità e una superiorità soffocanti. Non c’è mai stata la sensazione che potesse arrivare una sorpresa imprevista, un qualcosa che avesse la forza di modificare un esito che è parso quasi scontato fin dai primi punti. Nemmeno quando Fritz ha preso il vantaggio nel terzo set. Lo statunitense ha giocato una buonissima partita, ha provato a impensierire l’azzurro, ad essere aggressivo in ogni occasione utile, ma non c’è stato davvero niente da fare. Sinner ha corroso psicologicamente l’avversario, lo ha svilito alzando il livello nei momenti chiave di questa finale, come sul 5-4 del secondo set, o all’inizio del terzo parziale, oppure con il controbreak arrivato quando lo statunitense è stato chiamato a spingere la finale al quarto parziale. Troppo più solido, troppo più concreto, una personalità troppo più grande. Semplicemente troppo più forte.
I duemila punti conquistati con questo titolo allargano la forbice nel ranking tra Sinner e tutti gli altri. Ormai è una vera e propria fuga solitaria senza rivali imminenti. In termini ciclistici si direbbe che l’azzurro ha letteralmente fatto il vuoto. Tra l’altoatesino e il secondo in classifica Alexander Zverev ci sono di 4.000 punti: 11.180 contro 7.075. E Carlos Alcaraz, Novak Djokovic e Daniil Medvedev? Lo spagnolo è lontano 4.500 punti, il serbo 5.500, il russo 5.600. Distanze che fanno ormai impressione, e che pongono Sinner a un passo dal raggiungimento di uno dei grandi obiettivi del 2024: chiudere la stagione al numero 1 del mondo. Basterà gestire la situazione tra Pechino e Atp Finals di Torino, dove i punti da difendere comunque non saranno pochi (poco più di 2.000).
Primo set – La tensione sulle spalle dello statunitense si fa subito sentire e Sinner ne approfitta. Due palle break, la prima viene annullata dall’americano con una progressione a rete, la seconda va a segno con uno smash in corridoio del padrone di casa. Il vantaggio però dura poco. Fritz si scuote e sul 2-1 guadagna tre chance per recuperare lo svantaggio. È la terza quella buona, grazie a un regalo di Sinner che spara in rete un comodo schiaffo al volo. Il numero 1 del mondo continua a subire un po’ l’aggressività dello statunitense, soprattutto sulla seconda di servizio, ma alla fine è ancora lui a trovare l’allungo giusto. Altre due palle break, palla corta perfetta e 4-3. Fritz questa volta accusa il colpo e cede di schianto. In un attimo si arriva a tre set-point per l’altoatesino. Il primo viene annullato da un ace, il secondo da un altro errore di Sinner con lo schiaffo al volo, il terzo invece è quello buono. Il rovescio dello statunitense è fuori misura: 6-3.
Secondo set – L’equilibrio è il grande protagonista. Fritz alza il livello del suo servizio, Sinner aumenta il controllo sui suoi turni di battuta: 2-2, 3-3, 4-4, 5-4. Il momento è caldo, la tensione aumenta. E non è un caso che arrivino adesso le prime palle break del set, a favore del numero 1 del mondo. Fritz ne concede due, e per Sinner basta la prima. Scambio condotto perfettamente da parte dell’azzurro, rovescio lungolinea millimetrico e definitivo. Lo statunitense ci arriva ma il recupero si ferma sul nastro: 6-4.
Terzo set – L’esito del secondo parziale spinge Fritz a una reazione d’orgoglio: 0-40 e tre palle break. Problemi? Nessuno. Sinner le annulla tutte, tiene il servizio, assesta un altro colpo psicologico devastante all’avversario e a tutto l’Arthur Ashe. Dopo questo brivido non ci sono altri sussulti, fino al 3-2. E stavolta a tremare è Fritz. Sinner si crea due chance, ma le spreca entrambe malamente e alla fine lo statunitense si salva. Una scarica di adrenalina che rianima sia il numero 12 del mondo che tutto lo stadio. Il risultato sono due palle break per Fritz. Va a segno la prima, grazie a un doppio fallo di Sinner. L’azzurro non molla e alla fine rientra nel set, e proprio quando lo statunitense è chiamato a chiudere. Sul 5-4 c’è una sola occasione, e va a bersaglio. La volèe dell’americano si ferma sul nastro. È il momento della svolta decisiva. Quello che rende quasi inevitabili i due match point per Sinner pochi minuti dopo. È buono il primo. Il diritto di Fritz è in rete: 7-5.
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Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Non c'è stato l'affidamento da parte del governo di infrastrutture critiche del Paese a Starlink" e "come già rassicurato dal presidente Meloni ogni eventuale ulteriore sviluppo su questa questione sarà gestito secondo le consuete procedure". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani in Senato rispondendo a una interrogazione del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - Per quel che riguarda il piano 'Italia a 1 giga', "con riferimento alle aree più remote, il governo sta valutando con Starlink e altri operatori l'ipotesi di integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo in Senato a una interrogazione del Pd.
"Nel caso specifico di Starlink, sono in corso delle interlocuzioni con alcune regioni italiane - del nord, del centro e del sud - per sperimentare la fornitura di un 'servizio space-based' rivolto ad aree remote o prive di infrastrutture terrestri. In ogni caso, si ribadisce che non sono stati firmati contratti nè sono stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società Space X per l'uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink per coprire le aree più remote del territorio", ha chiarito Ciriani.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Presso la presidenza del Consiglio non è stato istituito alcun tavolo tecnico operativo per lo studio della concessione a Starlink della gestione delle infrastrutture di connessione e telecomunicazione delle sedi diplomatiche italiane o delle stazioni mobili delle navi militari italiane". Lo ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo al Senato a una interpellanza del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Credo che l'esperienza viva possa essere più forte di qualunque altro elemento: io da giovane sono stata vittima di violenza, ho avuto un fidanzato che non capiva il senso del no". Lo ha detto in aula alla Camera la deputata del M5s Anna Laura Orrico, nel dibattito sulla Pdl sulle intercettazioni e in particolare sull'emendamento sul limite all'uso delle intercettazioni stesse.
"Quando l'ho lasciato ha iniziato a seguirmi sotto casa, si faceva trovare dietro gli angoli del mio quartiere. Venti anni fa non si parlava di violenza contro le donne, non c'era nessun meccanismo di prevenzione nè strumenti per agire -ha proseguito Orrico-. Il mio appello alla Camera è di sostenere questo emendamento, oggi gli strumenti ci sono ma non sono sufficienti. Le intercettazioni sono tra questi strumenti e nessuna donna è tutelata se non è consapevole".
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - "Il rapporto delle Nazioni Unite che afferma che Israele ha compiuto 'atti di genocidio' e ha trasformato la 'violenza sessuale' in un'arma come strategia di guerra non è solo ingannevolmente falso, ma rappresenta anche un nuovo, vergognoso punto basso nella depravazione morale delle Nazioni Unite". Lo ha scritto su X il parlamentare israeliano dell'opposizione Benny Gantz, aggiungendo che il rapporto diffonde "calunnie antisemite e fa il gioco di terroristi assassini".
Washington, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - Gli attacchi "sistematici" di Israele alla salute sessuale e riproduttiva a Gaza sono "atti genocidi". Lo ha affermato una commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite. “La Commissione ha scoperto che le autorità israeliane hanno parzialmente distrutto la capacità dei palestinesi di Gaza – come gruppo – di avere figli, attraverso la distruzione sistematica dell’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, che corrisponde a due categorie di atti genocidi”, ha affermato l'Onu in una nota. Israele “respinge categoricamente” queste accuse, ha indicato la sua ambasciata a Ginevra (Svizzera).
Roma,13 mar. (Adnkronos) - Il Commissario Straordinario dell'AdSP Mtcs Pino Musolino ha partecipato al panel organizzato nell'ambito della fiera Letexpo di Alis a Verona sulle tematiche della logistica, dei trasporti e della sostenibilità, dove questa mattina sono intervenuti anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e il viceministro con delega ai porti Edoardo Rixi.
"Partecipare ad un evento come quello organizzato da Alis e da Guido Grimaldi - ha sottolineato il Commissario Musolino- che è diventato un punto di riferimento della logistica e della sostenibilità in Italia e non solo, per parlare di tematiche della portualità e di un settore così strategico per il nostro paese è sempre molto stimolante".
"Bisogna ragionare- ha concluso Pino Musolino - sui cambiamenti che oggi lo shipping sta affrontando per essere pronti a cogliere le opportunità che il settore marittimo ci sta offrendo, soprattutto nella transizione ecologica e nelle nuove tecnologie, per essere competitivi non solo nei nostri scali italiani ma anche nei porti europei e mondiali".