La conquista del Pianeta rosso è una antica ossessione di Elon Musk. Non c’è intervista del passato, anche lontano, in cui l’imprenditore non ne abbia parlato. Ora tutto sembra meno fantasia e più scienza, soprattutto dopo i successi commerciali di Space X e la collaborazione con la Nasa.
“Le prime astronavi destinate a Marte saranno saranno lanciate tra due anni, quando si aprirà la prossima finestra di trasferimento Terra-Marte. Saranno senza equipaggio per testare l’affidabilità dell’atterraggio intatto su Marte. Se quegli atterraggi andranno bene, i primi voli con equipaggio su Marte avverranno tra quattro anni – scrive l’imprenditore su X -. Il tasso di volo crescerà esponenzialmente, con l’obiettivo di costruire una città autosufficiente in circa 20 anni“. Servirà, spiega, essere multiplanetari, “poiché non avremo più tutte le nostre uova, letteralmente e metabolicamente, su un pianeta”.
The first Starships to Mars will launch in 2 years when the next Earth-Mars transfer window opens.
These will be uncrewed to test the reliability of landing intact on Mars. If those landings go well, then the first crewed flights to Mars will be in 4 years.
Flight rate will… https://t.co/ZuiM00dpe9
— Elon Musk (@elonmusk) September 7, 2024
Il progetto è a dir poco ambizioso e, secondo Musk, sarà economicamente sostenibile. “Space X ha creato il primo stadio di un razzo completamente riutilizzabile e, cosa molto più importante, ha reso il riutilizzo economicamente sostenibile. Rendere la vita multiplanetaria è fondamentalmente un problema di costi su Marte. Attualmente ci sono costi di circa un miliardo di dollari per” portare una “tonnellata di carico utile sulla superficie di Marte. Bisogna migliorare e portare la cifra a 100mila dollari per tonnellata per costruire una città autosufficiente lì, quindi la tecnologia deve essere 10.000 volte migliore. Estremamente difficile, ma non impossibile“.