Volodymyr Zelensky parla di un piano per la fine della guerra in Ucraina, Mosca risponde che di lui non si fida. “A margine del Forum in Italia – ha detto ieri il presidente ucraino nel suo messaggio serale parlando nel suo intervento a Cernobbio -, ho avuto un incontro con la delegazione del Congresso americano: si è parlato, in particolare, del ‘piano di vittoria per l’Ucraina’, di alcuni suoi dettagli. E presenteremo in modo esaustivo tutti i passi al presidente degli Stati Uniti Biden e ad entrambi i candidati alla presidenza, Trump e Harris”, di cui Zelensky ha parlato al Forum Thea di Cernobbio..

“Chi può fidarsi di Zelensky dopo che ha chiesto i negoziati del marzo 2022 e li ha lasciati in aprile su pressione britannica?”, ha riposto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Quando le è stato chiesto se la Russia studierà “il nuovo piano” di Zelensky, Zakharova ha risposto di non avere idea di “cosa significhi nuovo piano”. Zakharova ha così ripetuto la narrazione di Mosca secondo cui l’Ucraina avrebbe abbandonato i negoziati del marzo del 2022 su pressione dell’allora premier britannico Boris Johnson, il quale ha però sempre smentito questa versione.

Zakharova ha inoltre dichiarato che nell’autunno del 2022 Zelensky “ha firmato un decreto vietando all’Ucraina di negoziare con la Russia” e ha affermato che lo avrebbe fatto “su pressione americana”. In realtà il decreto di Zelensky dell’ottobre del 2022 definisce “impossibile” la prospettiva di colloqui con il presidente russo Vladimir Putin, non in generale con la Russia. “Putin è il presidente russo che guida il paese e determina il corso della politica estera”, ha osservato Zakharova. “Questa è la nostra politica: non abbiamo mai rifiutato i negoziati, nemmeno con l’Ucraina. Kiev lo ha fatto sotto la pressione occidentale”, ha ribadito la portavoce.

In ogni caso, “i territori russi non sono in agenda per i negoziati”, ha aggiunto Zakharova. Mosca definisce però “territori russi” anche le regioni ucraine in parte occupate dalle truppe del Cremlino e le parole della portavoce equivalgono quindi a un rifiuto di trattare il ritorno a Kiev delle zone che Mosca controlla.

Di una proposta di pace ha parlato anche Olaf Scholz. In una intervista all’emittente pubblica Zdf il cancelliere ha chiesto di intensificare gli sforzi diplomatici per raggiungere la pace in Ucraina “più rapidamente”, mentre la guerra sta attraversando il suo terzo anno. “Credo che sia giunto il momento di discutere su come uscire da questa situazione di guerra e raggiungere la pace più rapidamente. Ci sarà sicuramente un’altra conferenza di pace. E io e il presidente” ucraino Volodymyr Zelensky “siamo d’accordo sul fatto che debba essere coinvolta anche la Russia“. Solo qualche giorno fa ancora una volta Vladimir Putin ha sventolato lo spettro nucleare.

La risposta di Mosca non si è fatta attendere. “Non sappiamo più di quanto hanno riferito i media, che un qualche piano sia in preparazione – ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov citato dalla Tass -. Ma non sappiamo di quali dettagli potrebbe parlare. Non stiamo respingendo alcun piano in anticipo, ma dobbiamo capire di cosa stiamo parlando”. La Tass ricorda che alcuni media hanno riferito che Scholz sta preparando “una sorta Minsk 3′, che non esclude il trasferimento di parte dei territori ucraini a Mosca.

Comunque “per quanto riguarda una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina, non sono ancora emersi contorni tangibili“, ha detto Peskov. Riferendosi agli Stati Uniti, il portavoce del Cremlino ha detto che a proposito dei possibili colloqui di pace “non stiamo sentendo nulla dal paese che sta guidando questo processo, che sta dirigendo l’Occidente”.

Le ultime dichiarazioni del Cremlino “non hanno dato l’impressione di una grande disponibilità ad avviare negoziati di pace costruttivi”, ha dichiarato a Berlino il portavoce del governo Steffen Hebestreit, aggiungendo che Scholz non avrebbe comunque “alcuna esitazione a tenere una conversazione telefonica con il presidente russo” Putin se ritenesse il momento “appropriato”.

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