La Spagna concederà asilo politico al candidato dell’opposizione venezuelana Edmundo González Urrutia, che rivendica la vittoria contro Nicolás Maduro alle elezioni presidenziali dello scorso luglio. Ad annunciarlo è il ministro degli Esteri di Madrid, José Manuel Albares. Urrutia, ha spiegato Albares, ha chiesto il diritto di asilo che “naturalmente il governo spagnolo elaborerà e concederà”. L’ex diplomatico, che si era rifugiato nell’ambasciata spagnola a Caracas, ha lasciato la capitale venezuelana ieri sera alla volta dell’Europa insieme alla moglie. Urrutia, 75 anni, ha denunciato brogli nelle elezioni, al termine delle quali il governo ha attribuito una contestata vittoria con il 52% dei voti al presidente uscente, senza fornire alcuna prova. L’opposizione, guidata dall’ex deputata liberale María Corina Machado, sostiene invece che lo sfidante abbia ottenuto più del 60% dei voti. Su González Urrutia pende un mandato d’arresto per diversi reati, tra cui “incitamento alla disobbedienza” e “cospirazione”, legati alle proteste avvenute dopo le elezioni. L’ex candidato è stato chiamato a testimoniare tre volte dal procuratore generale, ma non è mai comparso, rifugiandosi nell’ambasciata spagnola.

Intanto le forze di sicurezza venezuelane che assediavano l’ambasciata argentina a Caracas (dal 1° agosto passata sotto il controllo del Brasile), dove hanno chiesto asilo sei dirigenti politici legati a María Corina Machado (tra cui un ex ministro) hanno abbandonato l’assedio. Il Servizio d’intelligence nazionale bolivariano (Sebin) ha allontanato gli agenti incappucciati che circondavano l’ambasciata argentina. “Non appena si è saputo che Edmundo González (Urrutia) era partito per la Spagna, i funzionari che stazionavano davanti all’ambasciata argentina a Caracas hanno lasciato il posto”, ha riferito sui social la giornalista Daniella Zambrano. Gonzalez, principale avversario di Nicolas Maduro alle ultime presidenziali del 28 luglio, aveva passato alcuni giorni nell’ambasciata spagnola a Caracas per concordare il suo asilo politico nel Paese iberico, di fronte alla persecuzione da parte delle forze di sicurezza del ‘chavismò al potere. Le trattative potrebbero aver incluso la cessazione dell’assedio alla sede diplomatica argentina.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Successivo

Ucraina, Zelensky: “Presenterò un piano di pace agli Usa”. Mosca: “Non ci fidiamo di lui”. Germania: “Putin non ha volontà di negoziare”

next