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3850 euro (in nero) per un appartamento al Lido di Venezia durante il Festival del Cinema: “Ho dormito per terra in salotto”

Il testimone citato dal Gazzettino ha raccontato di aver peraltro “dormito per terra in salotto” e di aver diviso la casa con sette persone per abbassare la quota singola di pernottamento

3850 euro (in nero) per un appartamento al Lido di Venezia durante il Festival del Cinema. Il Gazzettino riporta la vicenda di un anonimo accreditato di 40 anni che ha raccontato sui social la vicenda accaduta a lui quest’anno nel cercare un alloggio durante i dodici giorni della Mostra. In pratica l’unica soluzione possibile, direttamente da un privato, è stata quella di 3850 euro per un appartamento “fatiscente” con due letti matrimoniali. Il testimone citato dal Gazzettino ha raccontato di aver peraltro “dormito per terra in salotto” e di aver diviso la casa con sette persone per abbassare la quota singola di pernottamento. Ora, vista l’esperienza ultraventennale al Festival di Venezia da accreditati non ci stupisce l’accumulo di persone in un appartamento (abbiamo visto cose peggiori, anche il doppio di ospiti), come il fatto che molti spazi al Lido siano fatiscenti.

Allo stesso modo non stupisce affatto la cifra, forse un po’ in eccesso visto che a Venezia (non al Lido) quest’anno si trovava anche a 3000-3500 ad appartamento. Semmai i problemi sono due. Il primo, ovviamente, è che tutta questa operazione è stata fatta in nero, tanto che l’accreditato avrebbe segnalato che l’affittuario non gradiva bonifici ma cash altrimenti avrebbe ceduto l’esoso affitto ad altri richiedenti in coda. Seconda questione: al Lido nei dodici giorni di festival si fanno le budella d’oro in tanti. Come ha spiegato il direttore artistico del festival, Alberto Barbera, ad Antenna Tre, il Lido è limitato nello spazio quindi viene stipato all’inverosimile e giocoforza, aggiungiamo noi, chiunque abbia un appartamento punta tutto su quei giorni per tappare probabili e ampi vuoti in autunno o in inverno (chi mai verrebbe in mente di stare dodici notti al Lido di Venezia in novembre? Nemmeno Thomas Mann…). Se poi ci aggiungiamo che gli abitanti del Lido percepiscono l’arrivo di qualche migliaio tra accreditati e pubblico per il festival come un perdurante fastidio, il prezzo, come diceva Iva Zanicchi, è giusto. Pensate che tra i non proprio profumati canaletti del Lido quest’anno abbiamo sentito due signore con splendidi cani portati a passeggio in una stradina secondaria senza molto verde, dire l’una all’altra: “Li facciamo giocare davanti al Casinò (spazio del festival altrimenti prato) quando ci siamo liberati di questi (il pubblico del festival)”.