Calcio

Cina, gioco d’azzardo online e partite truccate: banditi a vita 38 calciatori. “Hanno violato gravemente l’etica sportiva”

In Cina la Federcalcio ha bandito a vita dall’attività calcistica 43 persone (di cui 38 giocatori e 5 funzionari di club) per accuse di partite truccate, gioco d’azzardo online e corruzione. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua (che ha fornito i dettagli dell’alto funzionario di polizia Zhang Xiaopeng), l’indagine di due anni avrebbe coinvolto 120 partite, 128 sospettati e 41 club. Più nello specifico, tra i calciatori che hanno ricevuto l’interdizione a vita dallo sport ci sono gli ex giocatori della Nazionale cinese Jin Jingdao, Guo Tianyu e Gu Chao. Tra di loro ci sarebbero anche diversi giocatori stranieri trasferitosi nel campionato cinese diversi anni fa, mossi e attirati dalla promessa degli “ingaggi folli”. Dopo il 7-0 subito contro il Giappone, i sogni di una rinascita calcistica tanto desiderata da Xi Jinping sono stati infranti da una situazione ben più grave.

Il fallimento del calcio cinese
Lo scandalo ha nomi e proporzioni note. Un’interdizione di 5 anni è stata imposta al sudcoreano Son Jun-ho, ex giocatore dello Shandong Taishan FC, e al camerunense Ewolo Donovan, che in passato ha vestito la maglia dell’Heilongjiang Ice City. “Hanno violato gravemente l’etica sportiva e la sportività, causando un significativo impatto negativo sulla società”, è quanto dichiarato dalla Federcalcio cinese. Si era impegnato a fare della Cina una superpotenza calcistica, ma le squadre maschili non hanno trovato molto spazio: Xi Jinping deve accontentarsi della realtà. Sul campo e fuori. Dopo la sconfitta più netta nella storia della nazionale, la squadra maschile di calcio affronterà l’Arabia Saudita a Dalian, seconda gara di qualificazione alla Coppa del Mondo. La Cina si è qualificata solo una volta alla competizione, perdendo tutte e tre le partite del girone nel 2002.