Nel 2023 era stato dichiarato innocente dal tribunale di primo grado, la Corte d’appello di Ginevra ha però ribaltato la sentenza. Il caso riguarda Tariq Ramadan, un noto teologo islamico, nonché ex docente di all’Università di Oxford. La Corte lo ha giudicato colpevole di “stupro e coercizione sessuale” ai danni di una donna, (fatti che sarebbero avvenuti in un hotel di Ginevra 16 anni fa) e lo ha condannato a 3 anni. Questa è la prima condanna per il 62enne che deve affrontare anche una serie di accuse sia in Svizzera che in Francia. Figura carismatica ma controversa dell’Islam europeo, ha sempre sostenuto la propria innocenza.
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Il teologo Tariq Ramadan condannato a 3 anni per stupro dalla Corte d’appello di Ginevra
Gli avvocati della donna, convertita all’Islam ed identificata solo come “Brigitte”, si sono detti sollevati “che la verità abbia finalmente trionfato”. Brigitte ha sporto denuncia 10 anni dopo l’episodio di violenza che, secondo quanto riportato negli atti, risale al 28 ottobre 2008. Il teologo però, ha sempre sostenuto che fosse stata la donna ad autoinvitarsi nella sua camera d’albergo e che avesse iniziato lei a baciarlo.
Il verdetto d’appello, ribalta la sentenza di primo grado dello scorso anno che aveva assolto Ramadan per mancanza di prove e “messaggi d’amore” inviati dalla donna dopo l’aggressione. Durante il processo d’appello, gli avvocati di Brigitte hanno sostenuto che l’uomo ha esercitato un significativo “controllo” sulla donna, suggerendo che avesse sofferto di una sorta di sindrome di Stoccolma. I magistrati che hanno valutato “testimonianze, certificati, note mediche e perizie private coerenti con i fatti presentati dalla querelante”, si sono convinti della colpevolezza del teologo islamico. Gli avvocati svizzeri di Ramadan hanno però insistito sul fatto che il verdetto ha poco a che fare con i fatti del caso e hanno preannunciato un ricorso alla Corte Suprema.