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Nfl, giocatore picchiato e ammanettato dalla polizia prima della partita: Tyreek Hill e le testimonianze della body cam – Video

Tirato fuori dalla sua auto, sbattuto a terra dai poliziotti e ammanettato. La polizia di Miami Dade ha diffuso i video che documentano l’arresto di Tyreek Hill, ricevitore dei Miami Dolphins – squadra di Nfl – poche ore prima della prima partita casalinga contro i Jacksonville Jaguars. Diretto all’Hard Rock Stadium, il giocatore era stato fermato dalla polizia per eccesso di velocità. Un agente avrebbe bussato sul finestrino della macchina di Hill e, dopo aver consegnato la patente, avrebbe chiesto di non battere sul vetro. “Fammi la multa, fratello, così posso andare. Farò tardi, fai quello che devi fare”, diceva Hill. Una volta rialzato il finestrino, nonostante le ripetute richieste dell’agente Hill non avrebbe obbedito “per non voler essere riconosciuto dagli altri automobilisti”, al fine di non essere ripreso o fotografato. L’agente avrebbe però aperto lo sportello e scaraventato fuori Hill dall’auto. “Esco! Esco!”, queste le urla dell’atleta riprese dalla body cam dei poliziotti. “Quando ti diciamo di fare qualcosa, tu la fai. Hai capito?“, la replica dell’agente di polizia.

Spinto a terra e ammanettato, il giocatore era stato poi raggiunto da due compagni di squadra – Calais Campbell e Jonnu Smith -, entrambi diretti allo stadio. Durante l’aggressione Hill lamentava di aver subito recentemente un’operazione al ginocchio. “Oh, che coincidenza. Sei anche stato operato alle orecchie, quando ti dicevamo di abbassare il finestrino?”, la risposta di un agente. “Il vostro lavoro è servire e proteggere, no? State facendo un lavoro pessimo. Sono solo un nero in America”, le parole di Hill. “Siamo neri anche noi”, replicano i due poliziotti. Il tutto documentato dalla gente presente al di fuori dello stadio.

Disputa la partita e poi rompe il silenzio
Rilasciato pochi minuti dopo, Hill ha disputato regolarmente il match (vinto 20-17) contro i Jacksonville Jaguars. Al termine della gara, il giocatore ha rotto il silenzio a Espn spiegando quanto accaduto: “Non voglio tirare in ballo la razza, ma a volte diventa un po’ incerto quando lo fai. E se non fossi Tyreek Hill? Solo Dio sa cosa avrebbero fatto quel tizio o quei tizi”. Secondo il presidente della South Florida Police Benevolent Association, la polizia avrebbe fermato la star della Nfl solo perché stava mettendo in pericolo gli altri conducenti sulla strada e successivamente ammanettato per aver rifiutato di obbedire alle istruzioni.

Il comunicato dei Miami Dolphins
Dopo quanto accaduto, la squadra di football americano ha rilasciato una nota ufficiale: “Siamo addolorati per la condotta eccessivamente aggressiva e violenta tenuta dagli agenti di polizia nei confronti di Tyreek Hill, Calais Campbell e Jonnu Smith prima della partita di ieri. È sia esasperante che straziante vedere le stesse persone di cui ci fidiamo per proteggere la nostra comunità usare una forza e un’ostilità così inutili verso questi giocatori, ma è anche un promemoria che non tutte le situazioni come questa finiscono in pace”. Il team ha poi proseguito: “Siamo orgogliosi di avere un rapporto solido e positivo con il Dipartimento di Polizia di Miami-Dade e altre agenzie di forze dell’ordine e riconosciamo che la stragrande maggioranza degli agenti serve la comunità con il massimo carattere e il desiderio di proteggere tutti i cittadini”. Le immagini mostrate, però, non sono passate inosservate: “Tuttavia, come è ampiamente dimostrato nei video pubblicati stasera, ci sono alcuni ufficiali che confondono la loro responsabilità e il loro impegno a servire con un potere mal indirizzato. Mentre elogiamo il MDPD per aver preso l’azione giusta e necessaria per pubblicare rapidamente questo filmato, li esortiamo anche a prendere misure altrettanto rapide e forti contro gli ufficiali che hanno tenuto un comportamento così spregevole. Staremo al fianco di Tyreek e dei nostri giocatori mentre lavorano per usare la loro piattaforma e questa situazione per avere un impatto positivo nella nostra comunità”.