Per la prima volta nella storia, scioperano i lavoratori di Fca Security che si occupano della vigilanza negli stabilimenti del gruppo Stellantis. A incrociare le braccia sono stati i lavoratori del sito di Caivano, nel Napoletano: “I motivi sono relativi alla forte discriminazione che stanno subendo”, spiega il responsabile automotive Fiom Napoli, Mario Di Costanzo. “La direzione aziendale – precisa Di Costanzo – sta procedendo ad una vera e propria dismissione a causa delle politiche di riduzione dei costi indicate da Stellantis e non sappiamo alla fine degli ammortizzatori sociali cosa accadrà”. Già in cassa integrazione, i dipendenti di Fca Security vedranno esaurirsi cassa integrazione e contratti di solidarietà alla fine dell’anno.
“Questo comportamento è inaccettabile anche perché la direzione aziendale – dice ancora – anziché condividere con il sindacato un percorso per salvaguardare i livelli occupazionali procede senza nessuna contrattazione”. I lavoratori Fca Security di Caivano, consorziata Stellantis, “da mesi sono costretti a svolgere la propria attività esclusivamente nel sito di Caivano, con turnazioni inaccettabili e impedendo di poter svolgere la propria attività anche presso altri siti”, aggiunge il sindacalista.
“Una normale e corretta rotazione permetterebbe ai lavoratori di Caivano di poter ruotare e ridurre l’impatto della turnazione che allo stato costringe i lavoratori a turni massacranti”. La Fiom, conclude Di Costanzo, “continuerà con le azioni di lotta fino a quando non si avrà un tavolo di confronto serio e capace di modificare la strategia di Fca Security”.
Come raccontato da Ilfattoquotidiano.it, l‘indotto di Stellantis – sia nella componentistica che nei servizi – sta subendo pesanti ripercussioni legate alla riduzione della produzione negli stabilimenti italiani da parte del gruppo automobilistico, che ha visto ridursi del 25% i volumi nei primi sei mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2023 e addirittura dell’83 per cento a Mirafiori nei primi otto.
Lunedì il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, è tornato a tuonare: “Il dato della perdita di Stellantis di quote di mercato in Europa dice di un fallimento della strategia industriale di Tavares in Italia ed Europa”. Il numero di scioperi dei singoli stabilimenti nell’ultimo periodo “non è paragonabile neanche allo scontro che ci fu con Marchionne – ha aggiunto – perché c’è un problema oggettivo: i lavoratori sono in cassa integrazione, non ci sono investimenti e a oggi non c’è un piano industriale”.