A Cernobbio “c’erano gli alleati di Putin ma c’era anche Zelensky, che ha detto ‘noi continuiamo a combattere con le mani legate dietro alla schiena’. E mi pare che su quello ci sia una grande sintonia da parte di tutti i partiti tranne Azione. È un po’ l’Italietta”. Così il segretario di Azione, Carlo Calenda, a margine della festa del Partito democratico a Milano. Zelensky “ha ringraziato Meloni perché ha tenuto la barra dritta sull’Ucraina, poi, quando ha capito che la cosa diventava un po’ impopolare, ha cominciato a correggere la rotta. La Meloni va col vento di quella che è l’ultima sensazione della pancia del Paese. Non si può governare così” ha aggiunto. Colpire le basi militari russe, spiega poi il segretario di Azione, “si chiama difesa attiva ed è un principio fondamentale. Nessuno vuole dare a Zelensky la possibilità di colpire indiscriminatamente le città russe. Il punto è se i bombardieri si alzano da un campo di volo, tu quel campo di volo non lo puoi attaccare”.
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