La questura di Roma ha richiesto l’applicazione della sorveglianza speciale come misura di prevenzione per Giacomo Baggio, attivista di Ultima Generazione impegnato nella lotta per la tutela dell’ambiente. Il giovane, tra l’altro incensurato, è stato fermato lo scorso 13 maggio dalla polizia a seguito di una manifestazione e aveva presentato nel mese di giugno una querela per lesioni a seguito del fermo.

Se accolta la richiesta della questura, l’attivista avrà l’obbligo di firma e di permanenza domiciliare dalle ore 20 alle ore 7 e non potrà partecipare ad alcuna manifestazione. “Questo è il tipo di sorveglianza più limitativo della libertà personale ma al momento non abbiamo ancora gli atti” ha detto all’Adnkronos Paola Bevere, avvocato dell’attivista. “La richiesta si basa sull’ipotesi che il ragazzo sia da considerare come pericoloso per la sicurezza pubblica – ha proseguito l’avvocato – come legali però sosteniamo che l’accusato non possa essere paragonato ad un mafioso”.

Ultima Generazione è il movimento di attivisti che ha come obiettivo di esercitare pressione politica affinché la tutela dell’ambiente e la salvaguardia del futuro dei giovani siano considerati come temi prioritari nelle agende governative. Per attirare l’attenzione dei palazzi di potere, gli attivisti, oltre ad aver presentato diverse proposte come il fondo di riparazione, hanno organizzato una serie di azioni non violente. “Questo livello di accanimento contro un movimento pacifico di disobbedienza civile è assurdo e preoccupante. Si tratta di un errore o di un tentativo di intimidazione nei nostri confronti?”, denuncia Ultima Generazione che organizzerà un presidio di solidarietà il 14 ottobre a Roma davanti al Tribunale di Piazzale Clodio in occasione dell’udienza in cui il giudice deciderà se confermare o respingere l’applicazione della misura di prevenzione.

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